Eurozona: 800 miliardi per il salvataggio delle banche

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Secondo la Bce, finora è stato recuperato meno della metà di quanto speso negli anni della crisi. Ma all’Italia, come a Francia e Lussemburgo, è andata meglio

I paesi dell’Eurozona hanno speso circa 800 miliardi di dollari per salvare le banche negli anni della grande crisi finanziaria, e a tutt’oggi ne hanno recuperato meno della metà, in media il 40%. Ma non per tutti è andata così e anzi, l’Italia, così come la Francia e il Lussemburgo hanno incassato, nel periodo 2008-2014, più di quanto hanno speso.

I calcoli li ha fatti la Bce, che nel suo Bollettino mensile sottolinea come la somma spesa complessivamente, a partire dal 2008, sia stata pari all’8% del Pil aggregato dell’Eurozona, mentre le somme rientrate sotto varie forme (rivendita di attività, dividendi, interessi attivi ecc.) è pari ad appena il 3,3%.

In Italia, Francia e Lussemburgo invece, le entrate derivanti dagli aiuti finanziari alle banche “sono state persino lievemente superiori alle uscite”. La percentuale dei recuperi è invece particolarmente bassa in Irlanda, Cipro e Portogallo.

L’analisi della Bce considera anche l’impatto degli aiuti sui conti pubblici, sempre nel periodo 2008-2014. In Irlanda il disavanzo è salito di quasi il 25% del Pil. In Grecia, Cipro e Slovenia fra l’8% e il 13%. Effetti più limitati altrove (4,4% in Spagna) mentre sono di nuovo Italia, Francia e Lussemburgo a uscire meglio, con un miglioramento dei conti pubblici dello 0,1%.