I consulenti indipendenti, tra fondi quotati e albo unico

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Si è svolto nei giorni scorsi il quinto congresso nazionale dei professionisti “fee only”. Ecco il bilancio di Luca Mainò, cofondatore di Consultique e membro del direttivo di Nafop

Il 17 e 18 settembre si è svolto a Lazise sul lago di Garda il quinto Congresso nazionale dei professionisti e delle società di consulenza finanziaria indipendente “fee only”, organizzato da Consultique. All’appuntamento hanno partecipato i professionisti del settore e i rappresentanti dei maggiori gruppi finanziari internazionali.

Luca Mainò, cofondatore di Consultique e membro del direttivo di Nafop, l’associazione nazionale dei consulenti fee only, in questa intervista ne traccia un bilancio. 
Come è andato il Congresso? Che bilancio può fare, dal punto di vista non soltanto quantitativo, ma anche qualitativo dell’evento?

Siamo molto soddisfatti della riuscita dell’evento, i feedback dei partecipanti già dal primo giorno sono stati entusiasti. La tavola rotonda inaugurale ha coinvolto gli avvocati milanesi Mauro Rotunno di Rotunno e Giovanni Rucellai, che insieme ai membri del Direttivo e ai presidenti delle Commissioni Nafop hanno analizzato i nuovi scenari del mercato della consulenza alla luce della normativa e dei trend domanda-offerta che si stanno delineando. L’incontro istituzionale ha visto la partecipazione di autorità e rappresentati dei massimi attori del sistema finanziario italiano, mentre gli speech tecnici hanno toccato gli argomenti più caldi legati ai mercati e alla gestione di patrimoni. Il professor Pelanda e Claudio Belotti, tra i coach italiani più conosciuti a livello internazionale, hanno allietato infine i partecipanti, mentre la cena a Villa Cariola ha riscosso notevole successo con i suoi 350 commensali.

Quali indicazioni sono emerse sul futuro della professione?

La domanda è in forte crescita e l’offerta è ancora poco capillare. Con circa 300 studi e società di consulenza indipendente, la nostra associazione Nafop cresce, e stanno nascendo oggi realtà multi-professionali in grado di seguire il cliente privato-azienda in maniera globale, con servizi che spaziano dalla pianificazione ai servizi di direzione finanziaria per le imprese. In questo contesto, bancari e promotori sono le figure che possono in tempi brevi accedere alla professione e in collaborazione con fiscalisti e legali assistere i clienti anche con servizi da family office.

Come giudicate la novità della quotazione in borsa dei fondi di investimento?

Siamo molto favorevoli alla quotazione perché consente di acquistare il prodotto direttamente sul mercato e facilita il cliente nell’acquisto di strumenti gestiti. Credo però che solo con la consulenza indipendente i fondi quotati potranno essere conosciuti da un pubblico sempre più ampio. È per questo che stiamo organizzando una serie di incontri sul territorio con l’obiettivo di spiegare agli investitori ma anche agli operatori questa importante ed utile novità.

Secondo il sottosegretario Giorgetti, intervenuto al congresso, entro la fine dell’anno potrebbe essere approvato il disegno di legge sul nuovo Albo unico della consulenza finanziaria. Crede che possa essere la volta buona? E cosa cambierebbe per i professionisti fee only?

Quella che è definita la Casa della Consulenza, e che potrebbe essere introdotta entro il 2016 con la Mifid-2, prevede un albo con tre sezioni separate: consulenti indipendenti, società di consulenza, consulenti abilitati all’offerta fuori sede (gli ex promotori finanziari). Noi continueremo ad operare solo a parcella e per iscriverci a tale albo saremo gli unici a dover possedere il requisito di indipendenza soggettiva previsto dall’articolo 5 del decreto 206/2008.