Eurozona, l’allarme deflazione continua

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A preoccupare sono i prezzi alla produzione, in discesa ad agosto dello 0,8% rispetto al -0,2% di luglio. Nell’Ue-28 la contrazione annua è del 3,4%

Mentre Draghi a New York ha cercato di rassicurare gli americani sulla situazione economica in Europa, il problema dei prezzi nell’eurozona appare sempre più serio.

Nuovi segnali di rallentamento nella crescita dei prezzi, cioè di deflazione, giungono adesso dal versante dei prezzi alla produzione, che nell’area dominata dall’euro hanno segnato, in agosto, una discesa dello 0,8% rispetto al -0,2% riportato il precedente mese di luglio.
Sul dato, comunicato dall’Ufficio di Statistica dell’Unione Europea (Eurostat) influisce certamente la flessione del costo delle materie prime che tuttavia, fanno notare alcuni analisti, incide su ogni area e non solo su quella europea.
Su base annua, la diminuzione nell’eurozona è del 2,6%, contro il -2,1% del mese precedente.

Per quanto riguarda l’Ue-28, i prezzi alla produzione sono scesi un po’ di più, dello 0,9% su base congiunturale dopo il -0,3% di luglio.
Su base annua la contrazione risulta del 3,4% (-2,7% il dato precedente).

In Italia, infine, il calo su base annuale è stato di -3,6%, in Francia di -2,1%, in Germania di -1,6%.