A picco i prezzi del petrolio
I mercati reagiscono alle decisioni dell’Opec: il greggio Wti americano precipita a 38,67 dollari al barile, il Brent del Mare del Nord sprofonda a 41,94 dollari
La strategia già definita “wait and see” annunciata dall’Opec nella riunione di venerdì scorso sta producendo un ulteriore affondo delle quotazioni del petrolio.
Il greggio Wti americano con consegna gennaio precipita a 38,67 dollari al barile, il Brent del Mare del Nord sprofonda a 41,94 dollari al barile.
Ma che cosa sta succedendo?
Venerdì scorso l’Organizzazione dei Paesi esportatori, ovvero il cartello che riunisce i maggiori produttori di petrolio, ha deciso “un allineamento ufficiale del tetto di estrazione del greggio a ciò che da mesi sta già in realtà succedendo.
L’Opec sta infatti viaggiando su livelli di output intorno ai 31,5 milioni di barili al giorno, contro il tetto di 30 stabilito tempo fa. Ebbene, nella riunione di venerdì scorso il cartello viennese ha ufficializzato il nuovo tetto proprio a 31,5 milioni di barili giornalieri. Una mossa simbolica, poiché la produzione effettiva dell’Opec già si scostava dal target indicato in precedenza di 30 milioni, ma che di fatto ha sancito un aumento della produzione.
La strategia viennese, definita “wait and see” dimostra la preferenza a rinunciare a parte delle proprie entrate, facendo scendere ancora i prezzi e provocando una selezione naturale dell’offerta dei membri esterni all’Opec (Russia e Stati Uniti), che di fatto cerca di spingere fuori mercato.
Nella sostanza, dunque, il cartello dei produttori prosegue nella politica dettata dal suo maggiore socio, l’Arabia Saudita.