Europa: niente sostegno al mercato della CO2

redazione - redazione@lamiafinanza-green.it -

Il Parlamento di Strasburgo ha bocciato il “backloading”, che, congelando le aste di parte dei certificati di emissioni, puntava a far ripartire le quotazioni

Il Parlamento europeo ha bocciato ieri la proposta della Commissione che puntava a rilanciare l’Ets, emission trading scheme, ovvero il mercato del carbonio dell’Unione europea. I prezzi dei certificati che rappresentano le emissioni di CO2 sono ai minimi da mesi. E la proposta, puntava a rilanciarlo attraverso il “backloading”, il ritiro temporaneo di 900 milioni di quote che avrebbero dovuto essere messe all’asta nel triennio 2013-2015, per reinserirle nel 2019-20.

In questo modo si sperava di far rialzare i prezzi, perché se questi sono troppo bassi, diminuisce l’interesse delle imprese che producono più emissioni a trovare i sistemi per ridurle.

L’Ets è uno degli strumenti studiati per raggiungere l’obiettivo di ridurre, entro il 2020, le emissioni di anidride carbonica del 20%, rispetto al 1990.

Dure le reazioni delle associazioni ambientaliste. “I legislatori si sono fatti guidare da una piccola ma influente lobby d’affari”, ha denunciato Mariagrazia Midulla, responsabile clima ed energia del Wwf. “Rischiamo di buttare via dieci anni di azione sul clima”, ha aggiunto, sottolioneando che, tra gli europarlamentari italiani, hanno votato “a favore degli inquinatori”, gli esponti di PdL, Lega, Montiani e parte del Pd.

Per un approfondimento, si rimanda all’intervista a Guido Busato del 28 febbraio scorso.