Emissioni di Co2: il Parlamento europeo vota per sostenere i prezzi

di redazione - redazione@lamiafinanza-green.it -

Approvato l’emendamento che prevede la possibilità di bloccare fino a 900 tonnellate di quote che dovrebbero essere messe all’asta

Il Parlamento europeo ha approvato ieri un emendamento che mira a risollevare il prezzo delle quote di emissioni di Co2, prevedendo la possibilità di bloccare fino a 900 tonnellate che dovrebbero essere messe all’asta.

Si tratta di una misura di sostegno all’Ets, l’emission trading scheme, il sistema adottato dall’Europa per ridurre le emissioni di carbonio. In base allo schema, le imprese ricevono o acquistano crediti che vengono periodicamente messi all’asta dagli Stati membri. I crediti inutilizzati possono essere venduti dalle stesse aziende, in un apposito mercato e attraverso certificati rappresentativi delle emissioni. Se i prezzi dei certificati sono alti, le imprese sono incentivate a ridurre le loro emissioni, per non dover spendere troppo nell’acquisto di quelli che sono sostanzialmente dei “diritti a emettere Co2″.

Complice la crisi economica, però, il prezzo dei certificati negli ultimi anni è invece crollato. Di qui la ricerca di nuove misure. Quella approvata ieri, che dovrà ottenere la settimana prossima il via libera dal Consiglio europeo, consiste nella possibilità di ridurre la quantità di emissioni da mettere all’asta, ma solo nel caso in cui si dimostri che “non c’è rischio significativo di delocalizzazione al di fuori dell’Ue delle imprese dei settori interessati”.

L’obiettivo è stabilizzare i prezzi delle emissioni a un prezzo intorno agli 8-12 euro per tonnellata.

L’emendamento è stato approvato con 385 voti favorevoli, 284 voti contrari e 24 astensioni; contro hanno votato la Polonia e Cipro, e il Partito popolare europeo.