Il petrolio scivola sotto i 35 dollari

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Pesano le tensioni tra Iran e Arabia Saudita e le scorte Usa attese in aumento. Il Wti del Texas segna 34,83 dollari al barile, il Brent è ai minimi degli ultimi 11 anni

Il prezzo greggio, ormai depresso da oltre un anno per via della sovrapproduzione mondiale, perde ancora terreno sfondando la quota psicologica dei 35 dollari al barile.
Il futures sul Brent a Londra arretra dell’1,59% a 34,83 dollari finendo così ai minimi degli ultimi 11 anni.
Il greggio Wti del Texas segna un calo del 4,4% a 34,83 dollari al barile, annullando i rialzi dei giorni scorsi dovuti alle tensioni fra Iran e Arabia Saudita e snobbando il test atomico della Corea del Nord.

Ai problemi ormai noti, si sono aggiunti i riflessi delle tensioni tra Iran e Arabia Saudita che, secondo molti investitori, cancellano qualunque possibilità di cooperazione tra paesi produttori finalizzata a sostenere i prezzi dell’oro nero.
In più, gli analisti si aspettano un aumento delle scorte Usa di greggio, che certamente non aiuta gli acquisti sui mercati.

Il petrolio, ricordiamo, ha registrato un calo continuo dai massimi a 115 dollari al barile del giugno 2014, quando lo shale oil Usa ha inondato il mercato mondiale.