Fed: molti dubbi sul rialzo dei tassi

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Secondo i verbali della riunione di gennaio, il quadro economico degli Usa e mondiale è più incerto, e i tempi delle prossime mosse potrebbero slittare

Prezzi delle materie prime, e in particolare del petrolio, in caduta libera. Volatilità sui mercati azionari. Rallentamento di molte economie emergenti, a cominciare dalla Cina. Il quadro economico mondiale presenta molte incertezze e motivi di preoccupazione. A confermarlo sono i verbali pubblicati ieri dell’ultima riunione del Fomc, il comitato di politica monetaria della Federal Reserve degli Stati Uniti, che si è tenuto alla fine di gennaio.

Lo scorso dicembre il Fomc decise di alzare i tassi di interesse per la prima volta dopo dieci anni. La mossa faceva parte di una “exit strategy”, una strategia di uscita dalla crisi economica che aveva indotto i banchieri centrali a mantenere il costo del denaro vicino allo zero. E prevedeva che, al primo rialzo, ne seguissero altri tre, da un quarto di punto (0,25%) ciascuno, a partire da marzo.

Ma i verbali rivelano una forte incertezza e la tempistica potrebbe sicuramente mutare.

In sostanza la Fed attenderà di avere maggiori informazioni sulle condizioni dell’economia degli Usa e sull’andamento dei prezzi. D’altra parte, di qui al 16 marzo, c’è ancora tempo.