S&P: giù i rating di Brasile e Arabia Saudita

redazione -
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Sui conti dei due paesi pesa il calo del prezzo del petrolio. Giudizio confermato per la Russia, ma con outlook negativo

Raffica di bocciature, da parte di Standard & Poor’s per i paesi più esposti agli effetti del calo del prezzo del petrolio. L’agenzia americana ha deciso di tagliare il rating del Brasile, da BB+ a BB, con outlook (prospettive) negativo, e quello dell’Arabia Saudita, da A+ ad A-, anche se l’outlook in questo caso è stabile. Confermato infine il rating della Russia, BB+, ma le prospettive sono negative.

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Per il Brasile, S&P stima un calo del Pil del 3,6% nel 2016, e prevede un’ulteriore contrazione del 3% nell’anno in corso; nel 2017 dovrebbe tornare il segno più. Il paese sudamericano oltre agli effetti del mini petrolio sconta, secondo l’agenzia le decisioni prese nella prima amministrazione di Dilma Rousseff, che hanno “danneggiato” “le prospettive di investimento”. A ciò si aggiungono le indagini sulla corruzione e “il taglio degli investimenti nel colosso petrolifero nazionale Petrobras e nei suoi fornitori”.

Per l’Arabia Saudita, il principale esportatore mondiale di greggio, il calo del prezzo avrà “un impatto di lunga durata sugli indicatori economici e fiscali”. Il Pil dovrebbe crollare del 9% nel periodo 2016-2019. L’outlook stabile è legato al piano di austerity annunciato recentemente dal Governo, che punta a prevenire un ulteriore deterioramento della situazione fiscale.

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Quanto alla Russia, S&P si aspetta “soltanto un ulteriore peggioramento modesto degli indicatori economici e fiscali” per il triennio 2016-19. Ma l’outlook è negativo anche per il timore di nuove sanzioni, più stringenti, legate ad eventi geopolitici e al conflitto in Ucraina. “La situazione resta tuttavia fluida”, aggiungono gli analisti di Standard & Poor’s, “e se le sanzioni fossero allentate, potrebbe verificarsi una spinta all’economia russa”.