Fondi pensione, bene i rendimenti 2015

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Dopo i dati deludenti del terzo trimestre, a fine anno Covip segnala performance comprese tra il 2,7% dei negoziali e il 3,7% dei Pip. Mentre il Tfr si è fermato all’1,2%

Grazie al recupero del quarto trimestre, i fondi pensione chiudono il 2015 con rendimenti soddisfacenti, e nettamente superiori a quelli del Tfr. Secondo i dati aggiornati della Covip, la commissione di vigilanza sulla previdenza integrativa, lo scorso anno i fondi negoziali hanno reso, in media, il 2,7%, i fondi aperti il 3% e i Pip “nuovi” il 3,7% (tutti i dati sono al netto dei costi di gestione e della fiscalità). Nello stesso periodo il Tfr si è rivalutato dell’1,2% (al netto delle tasse). 

“A fronte di un andamento altalenante dei mercati finanziari nel corso del 2015, i risultati delle forme pensionistiche complementari sono stati in media positivi per tutte le tipologie di forma pensionistica e per i rispettivi comparti”, commenta la Covip. E a testimoniare l’andamento “altalenante” dei mercati sono le performance degli stessi fondi, che alla fine del terzo trimestre avevano segnato dati decisamente più deludenti: più 1,1% per i fondi negoziali, più 0,6% per i fondi aperti e meno 0,3% per i Pip, contro una rivalutazione dello 0,9% del Tfr. 

Una conferma, una volta di più, che la resa dei prodotti di previdenza complementare va valutata sul lungo periodo.

I rendimenti 2015, inoltre, tengono conto dell’innalzamento della tassazione sui rendimenti delle forme pensionistiche complementari previsto dalla Legge di stabilità 2015 e del conguaglio fiscale per il 2014 versato nel primo trimestre 2015, precisa la Commissione.

 

La nota dell’autorità di vigilanza riporta anche i dati sulle adesioni alla previdenza complementare che, a fine dicembre, sono arrivate a circa 7,3 milioni. Al netto delle uscite, la crescita nell’anno è stata di circa 860 mila unità (più 13,4%).

L’incremento maggiore si è avuto per i fondi negoziali, con 530 mila iscritti in più, pari al 27,3%, dovuto quasi interamente al meccanismo di adesione automatica di tutti i lavoratori dipendenti del settore edile, con versamento del contributo a carico del datore di lavoro, partito l’anno scorso. Nel 2015 le adesioni al fondo di settore, Prevedi, sono balzate da 39 mila a circa 570 mila.

Nei fondi aperti gli iscritti sono aumentati di 93 mila unità (più 8,8%), per un totale di 1,150 milioni. Gli iscritti ai Pip “nuovi” sono 2,596 milioni, circa 238 mila in più (10,1%) rispetto alla fine del 2014.

Quanto al patrimonio, alla fine di dicembre 2015 si è attestato complessivamente a 138,4 miliardi di euro, con un aumento del 5,7% rispetto a un anno prima (esclusi i fondi pensione preesistenti e i Pip “vecchi”, per i quali i dati non sono ancora disponibili).

I fondi negoziali pesano per 42,5 miliardi (più 7,3% rispetto a un anno prima), i Pip “nuovi” per 19,4 miliardi (più 10,4%) e i fondi aperti per 15,4 miliardi (più 18,7%).