Grecia, è di nuovo recessione

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Per Atene il 2015 si chiude con un calo del Pil dello 0,7%. Ora i dati saranno esaminati dai creditori internazionali per eventuali aggiustamenti di bilancio

Sembrava fatta e invece la Grecia ritorna in recessione. L’economia ellenica aveva mostrato segnali di ripresa nel secondo trimestre del 2015, con un Pil in crescita dello 0,2% su base trimestrale e dello 0,8% su base tendenziale, salvo poi tornare negativa nei tre mesi successivi con un calo rispettivamente dell’1,4% e dell’1,9%.

I dati appena resi noti e relativi agli ultimi tre mesi dell’anno scorso sgomberano il campo da ogni dubbio: il prodotto interno lordo del paese ellenico è sceso dello 0,6% rispetto ai tre mesi precedenti e dell’1,9% rispetto allo stesso periodo del 2014. Per Atene è recessione.
L’intero 2015 si chiude con un calo del Pil dello 0,7%.

Ora gli ultimi dati macroeconomici verranno analizzati dai creditori internazionali, cioè Ue, Bce e Fmi, per valutare eventuali aggiustamenti del bilancio in un clima sociale sempre più incandescente.
Ad agitare le piazze greche è la controversa riforma delle pensioni, pretesa dalla Troika.
Oggi ad Atene sono scesi in piazza gli agricoltori in una due giorni di proteste.

Ieri il capo economista del Fondo monetario internazionale, Poul Thomsen, ha avvertito che senza un piano realistico per la sostenibilità del debito, “presto i timori di Grexit si riaffacceranno”.
Intanto oggi sono stati pubblicati anche i dati del Portogallo, con una crescita dello 0,2% su trimestre nel periodo ottobre-dicembre.