Le magre pensioni dei commercialisti

di Walter Quattrocchi -

Già 18 mila iscritti alla cassa previdenziale hanno chiesto la simulazione della loro futura rendita. Con risultati non molto incoraggianti…

Da agosto ad oggi, già 18 mila iscritti alla cassa dei commercialisti hanno interrogato il sito del loro ente previdenziale per avere una stima della futura pensione.

La curiosità sulla futura rendita è sicuramente giustificata dalla consapevolezza che uno dei punti deboli del sistema pensionistico della cassa dei commercialisti è il modesto importo del contributo soggettivo: il 12% del reddito professionale netto dichiarato l’anno precedente, unito al 4% di contributo integrativo, non può dare un tasso di sostituzione (il rapporto tra l’ultimo reddito e la pensione) adeguato.

Per esempio un professionista con un reddito medio che ha contribuito per 30 anni con il minimo richiesto, oggi avrebbe un tasso di sostituzione del 28% circa, per una pensione di anzianità a 62 anni. Questo rapporto può però salire fino al 55% per chi lascia il lavoro a 70 anni.

L’ente prevede inoltre un incentivo a salire oltre la quota minima del 12%, attraverso il versamento di un contributo volontario, che può arrivare addirittura al 100% del reddito.

Può dunque succedere che qualcuno versi in uno o due anni contributi molto elevati, per garantirsi una pensione più alta, una sorta di “previdenza integrativa” della cassa, in quanto l’iscritto può decidere ogni anno se versare e in quale percentuale.

In mancanza di un versamento aggiuntivo di questo genere, l’introduzione, dal 2004, del sistema di calcolo contributivo in pro rata e la modesta aliquota contributiva (12%), avranno un effetto negativo sulle future pensioni dei commercialisti.

Per coloro che si troveranno in un sistema di calcolo misto, il tasso di sostituzione sarà intorno al 45% dell’ultimo reddito professionale.

L’importo si riduce, inoltre, per coloro che hanno iniziato l’attività dopo il 31 dicembre 2003 e si trovano in un sistema di calcolo totalmente contributivo: per questi il tasso di sostituzione sarà intorno al 25-30%.