Il 63,4% delle pensioni sono sotto i 750 euro. Crollati gli assegni di vecchiaia

di redazione -

Secondo l’Osservatorio dell’Inps, sono 18,1 milioni le rendite erogate. In aumento i trattamenti assistenziali

All’inizio del 2016 sono 18,1 milioni le pensioni erogate dall’Inps. Tra queste il 63,4% è di importo inferiore ai 750 euro lordi mensili, percentuale che sale al 77,1% se si considerano solo le rendite erogate a favore di donne. I dati sono contenuti nell’Osservatorio dell’Inps, che tuttavia sottolinea come gli importi non siano necessariamente indicativi dei redditi, dato che spesso i pensionati incassano più di un trattamento o dispongono di altre fonti di reddito.

In tutto la spesa previdenziale ammonta a 196,8 miliardi, di cui 176,7 sostenuti dalle gestioni previdenziali.

Tra il 2003 al 2015, aggiunge l’Osservatorio, le nuove pensioni di vecchiaia si sono quasi dimezzate, passando dalle 494 mila circa del 2003 alle 286 mila dell’anno scorso. È un effetto delle riforme, che hanno aumentato i requisiti per la pensione, sia in termini di età sia di anzianità contributiva.

L’età media al momento del pensionamento è, nello stesso periodo, è cresciuta di tre anni esatti: da 59,7 a 62,7 nel 2015. Nei primi due mesi del 2016 l’età media di pensionamento di vecchiaia è di 65,4 anni mentre quella per le pensioni di anzianità è di 60,6 anni.

Sono intanto aumentate le nuove prestazioni assistenziali, quelle rendite cioè che non corrispondono a versamenti di contributi effettuati nel tempo, ma vengono erogate a persone colpite da invalidità o a basso reddito: erano 465 mila nel 2003, sono salite a 571 mila nel 2015.

Degli oltre 18 milioni di trattamenti esistenti all’inizio del 2016, più di 14 milioni sono di natura previdenziale (vecchiaia, invalidità a e superstiti), le altre sono assistenziali.

Le pensioni di invalidità civile sono quasi 3 milioni, e sono erogate per il 44% nel Sud.