Migliora il potere d’acquisto delle famiglie

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L’Istat misura in +0,8% l’aumento nel 2015, primo rialzo da otto anni. Stabili la propensione al risparmio, gli investimenti e la pressione fiscale

Il reddito reale delle famiglie, cioè il loro potere di acquisto, è aumentato nel 2015 dello 0,8%. Si tratta del primo rialzo da otto anni, dal 2007, prima dello scoppio della crisi.
Lo misura l’Istat che segnala, però, una flessione della capacità di spesa nell’ultimo trimestre dello scorso anno, almeno a livello congiunturale (-0,7%). La variazione si mantiene invece positiva su base annua (+0,9%),
La spesa delle famiglie per i consumi sale ancora, registrando un aumento dell’1,0% nel 2015 (era +0,8% nel 2014).

Sul versante del risparmio, l’istituto nazionale di statistica segnala che la propensione è rimasta stabile all’8,3% rispetto al 2014, seppure con un ribasso negli ultimi tre mesi dello scorso anno.
Infatti nel quarto trimestre del 2015 la propensione al risparmio si è attestata all’8,1%, in diminuzione di 0,8 punti percentuali sul trimestre precedente e di 0,3 punti su base annua.

La pressione fiscale del 2015 resta alta, al 43,5% ma risulta in calo di 0,1 punti su base annua e in rialzo di 0,2 punti sulla stima precedente.
La correzione, spiega, è dovuta alle “risorse affluite dal sistema bancario italiano al Fondo Nazionale di Risoluzione (2,3miliardi)” nell’ambito del Salva-banche, registrate come “imposte indirette”, mentre “i fondi trasferiti dal Fondo stesso per coprire le perdite delle banche commissariate (circa 1,7 miliardi) sono stati contabilizzati all’interno delle uscite in conto capitale”.
In dettaglio, spega l’Istat, il peso delle tasse nel quarto trimestre del 2015 è stato pari al 50,3%, invariato rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.

Stabile, infine, anche il tasso di investimento: il rapporto tra investimenti fissi lordi – acquisti di abitazioni – e reddito disponibile lordo è risultato invariato, rispetto al 2014, al 6,2%.