Veneto Banca propone la conciliazione ai risparmiatori

di Rosaria Barrile -

La procedura potrebbe essere attivata per tutte le controversie in materia di azioni e obbligazioni. Ma le associazioni dei consumatori non sembrano entusiaste

Potrebbe chiudersi con un tentativo di conciliazione l’azione intrapresa da molti risparmiatori nei confronti di Veneto Banca per recuperare parte del valore dei propri investimenti.

Per ora il consiglio di amministrazione ha dato mandato alla direzione della banca di verificare la fattibilità di tale procedura per la definizione delle controversie relative ai titoli azionari e obbligazionari emessi dall’istituto, ma spetterà alle associazioni dei consumatori decidere se accettarla o meno.
Veneto Banca dovrà infatti verificare la disponibilità delle associazioni più rappresentative ad accettare una soluzione frutto di una conciliazione.

Perché il tentativo si traduca in realtà occorre che vi sia tra le banche e le associazioni un accordo su molti aspetti tra cui le caratteristiche dei risparmiatori che potranno essere ammessi alla procedura e le modalità e criteri del protocollo d’intesa che regolerà la procedura.

Con l’attivazione di tale strumento per la risoluzione stragiudiziale delle controversie si permetterebbe ai risparmiatori di risolvere le eventuali controversie con la banca in tempi enormemente più brevi rispetto alla giustizia ordinaria, gratuitamente e senza ricorrere alle vie legali. La conciliazione paritetica non prevede infatti un organo giudicante, ma la possibilità di risolvere la controversia tramite un confronto tra due conciliatori (uno designato dalle associazioni ed uno dalla banca) che, esaminate le circostanze del caso, propongono alle parti i termini per la definizione di un accordo. La proposta comunque non è vincolante per le parti, che restano in ogni caso libere di accettare l’accordo ponendo fine alla controversia oppure di rifiutarlo mantenendo intatta la possibilità di tutelare i propri diritti ricorrendo alla giustizia ordinaria.

L’adesione delle associazioni di consumatori non appare però scontata, almeno a giudicare da quanto espresso da Altroconsumo.
Interpellata da Lamiafinanza.it, l’associazione ha fatto sapere che, per quanto l’apertura di Veneto Banca a una conciliazione sia positiva, si tratterebbe solo di un piccolo passo.

“La via per un corretto risarcimento per gli investitori rimasti invischiati nelle vicende Veneto Banca e Popolare di Vicenza può passare anche attraverso la conciliazione, che dovrà essere trasparente e gestita per compensare le perdite subìte dai risparmiatori, non per sbarazzarsi dei clienti invischiati nella mal gestione”.

In sintesi per Altroconsumo, che ha già diffidato Veneto Banca per violazione dei diritti e degli interessi dei consumatori secondo il Codice del consumo e la normativa sul settore bancario e finanziario, la conciliazione non dovrà servire alla banca per avere uno “sconto” e per questo starebbe vigilando “affinché gli aspetti positivi della procedura di conciliazione tra cui gratuità della procedura stragiudiziale, e tempi brevi, non siano un’arma a disposizione della banca per chiudere la vicenda a poco prezzo”.