Bce: i quattro rischi dell’area euro

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Nel rapporto semestrale, l’Eurotower cita i bassi prezzi delle materie prime, la scarsa redditività di banche e assicurazioni, i debiti pubblici e privati e possibili tensioni nei fondi di investimento

Non sembra rassicurante l’ultimo rapporto semestrale della Bce sulla stabilità finanziaria della zona euro.
Secondo l’Istituto basato a Francoforte, I rischi che gravano sulla salute finanziaria della zona euro sono aumentati negli ultimi sei mesi.
Un eventuale indebolimento del quadro macroeconomico appare legato principalmente a quattro fattori cruciali.

Il primo è costituito da “ulteriori incrementi dei premi di rischio (cioè spread) e tensioni finanziarie, che potrebbero essere innescati da stress nei mercati emergenti e dal persistere di bassi prezzi delle materie prime”. Questo rischio – secondo la banca centrale – è in aumento.

Il secondo fattore potenzialmente destabilizzante è individuato nelle “basse prospettive di redditività di banche e assicurazioni, con le attività di intermediazione che sono ulteriormente frenate dall’irrisolto problema dei crediti deteriorati”.

Il terzo elemento di rischio, più moderato secondo la Bce, riguarda “gli accresciuti timori sulla sostenibilità dei debito pubblici e privati (nel settore non bancario), nel contesto di bassa crescita economica e incertezza politica”.

Il quarto rischio citato dall’Eurotower e definito “stabile” è indicato nella “prospettiva di tensioni nel settore del fondi di investimento, amplificate da rischi sulle liquidità e con ricadute sull’intero settore finanziario”.

Il rapporto, infine, cita la possibile Brexit tra i fattori di rischio da instabilità politica ed elogia l’Italia per le riforme effettuate nel settore bancario, così come per la decisione di istituire il fondo Atlante a sostegno della fase di risanamento del comparto bancario.