Boeri: “insostenibile” il sistema dei vitalizi ai parlamentari

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Se le rendite di ex deputati e senatori fossero calcolate con il sistema contributivo, afferma il presidente Inps, l’importo sarebbe dimezzato

I vitalizi degli ex parlamentari sono quasi il doppio di quello che risulterebbe se fossero calcolati in base ai contributi versati, ovvero con il sistema contributivo con il quale devono fare i conti i futuri pensionati “normali”.

Lo ha spiegato il presidente dell’Inps Tito Boeri, nel corso di un’audizione alla Commissione affari costituzionali.

Boeri ha definito “insostenibile” il sistema, ricordando come, negli ultimi 40 anni, la spesa per i vitalizi sia stata sempre più alta dei contributi: “Normalmente un sistema a ripartizione (in cui i contributi pagano le pensioni in essere) alimenta inizialmente forti surplus perché ci sono molti più contribuenti che percettori di rendite vitalizie. Nel caso di deputati e senatori, invece, il disavanzo è stato cospicuo fin dal 1978, quando ancora i percettori di vitalizi erano poco più di 500, prova evidente di un sistema insostenibile”.

I correttivi che sono stati introdotti, secondo il numero uno dell’Inps, hanno “arrestato quella che sembrava una inarrestabile crescita della spesa”, ma non sono sufficienti a evitare forti disavanzi anche nei prossimi dieci anni: “Con le regole attuali la spesa per vitalizi è destinata a eccedere anche nel prossimo decennio di circa 150 milioni l’anno i contributi versati da deputati e senatori”.

Se invece si applicasse agli ex parlamentari il sistema di calcolo contributivo, i risparmi potrebbero arrivare a 79 milioni di euro, a patto di non applicare il sistema anche al rialzo, cioè ai 117 ex deputati e senatori con lunghe carriere contributive per i quali il ricalcolo potrebbe comportare un incremento del vitalizio. “I risparmi derivanti dal ricalcolo contributivo salirebbero a circa 79 milioni se la correzione alla luce del ricalcolo contributivo avvenisse solo al ribasso, tenendo conto del fatto che per la stragrande maggioranza degli ex-parlamentari ha ricevuto un trattamento di favore rispetto agli altri contribuenti”.