Royal Bank of Scotland bocciata in sostenibilità

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Standard Ethics attribuisce un rating “E-” all’istituto salvato dal governo britannico

Una strategia di sostenibilità “vaga, focalizzata su temi non rilevanti nell’attività bancaria, priva delle più basilari referenze internazionali”: così Standard Ethics conclude la sua analisi su Royal Bank of Scotland, la banca, quotata alla Borsa di Londra, alla quale ha attribuito un rating “etico” pari a “E-” (le “E” indica un rating inferiore alla media.

L’istituto scozzese è noto per essere stato protagonista di un salvataggio, in seguito alla crisi del 2008, da parte del Governo britannico, interventuo cn un’iniezione di capitali pari a 45 miliardi di sterline. A tutt’oggi lo Stato è il maggior azionista di Rbs.

Ma anche dopo il salvataggio la banca è stata protagonista negativa delle cronache. Nel marzo 2010, è stata multata per oltre 28 milioni di sterline dai regolatori britannici per avere condiviso dati sensibili con la rivale Barclays.

Nel febbraio 2013, le authority di Regno unito e Usa hanno annunciato una multa di 612 milioni di dollari per le manipolazioni sul Libor, il tasso in base al quale vengono calcolate le rate dei mutui a tasso variabile. Alla fine dello stesso anno, una sanzione di 530 milioni di dollari è arrivata dalla Commissione Europea, per la partecipazione di Rbs a un cartello bancario illegale su prodotti derivati. Nel novembre 2014, altra multa, questa volta in Gran Bretagna, per Rbs e altre quattro banche legata a falliti controlli sul mercato valutario. Infine nel maggio 2015, Rbs è stata multata per illeciti sui mercati valutari: 395 milioni di dollari dal dipartimento della Giustizia Usa e 274 milioni dalla Federal Reserve.

Nonostante tutto, è proseguita la distribuzione di bonus ai dirigenti: soltanto nel gennaio 2011, oltre cento dirigenti della banca sono stati remunerati con bonus da circa un milione di sterline a testa. 

“Rbs”, riconosce Standard Ethics, “ha effettuato sforzi per mitigare i danni (anche reputazionali) e distorsioni di mercato derivanti dalle recenti controversie attraverso un sistema di reportistica appropriata”, ma nel lungo periodo la strategia di sostenibilità è giudicata insufficiente.

Royal Bank of Scotland farà parte dello Standard Ethics British Index, che verrà lanciato durante la prossima estate.