Bce: rischio Brexit sulla crescita dell’Eurozona

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La Banca centrale ritocca però al rialzo le previsioni sul Pil

La Brexit rappresenterebbe un rischio per la crescita dell’Eurozona. Lo dice chiaramente la Bce nel suo bollettino mensile pubblicato oggi. La Banca centrale europea vede rischi al ribasso, connessi “all’andamento dell’economia mondiale, ad altri rischi geopolitici e all’imminente referendum sulla permanenza del Regno Unito nell’Unione europea”.

Tuttavia l’istituto ritocca verso l’alto le stime relative alla crescita dell’area euro: il Pil dovrebbe aumentare dell’1,6% quest’anno, e dell’1,7% nel 2017 e nel 2018. In prospettiva, spiega il documento, la ripresa economica dovrebbe proseguire a un ritmo moderato ma costante, come è accaduto nel secondo trimestre del 2016, anche se “forse a un tasso inferiore” rispetto al primo. Ma il livello del Pil reale ha ormai superato il valore massimo raggiunto nel 2008.

I consumi privati si confermano, secondo Francoforte, la determinante principale della ripresa. Ma anche il quantitative easing della Bce sta aiutando l’economia e un ulteriore stimolo dovrebbe provenire dalle misure in programma.

L’inflazione è prevista allo 0,2% nel 2016, ma poi dovrebbe riprendere forza, salendo all’1,3% nel 2017 e all’1,6% nel 2018. E la Bce “seguirà con attenzione l’evoluzione delle prospettive per la stabilità dei prezzi e, se necessario per il conseguimento del suo obiettivo, agirà ricorrendo a tutti gli strumenti disponibili nell’ambito del suo mandato”.

I mercati finanziari, aggiunge il bollettino, sono diventati più stabili, e il clima di fiducia è migliorato. Anche se, “a offuscare l’orizzonte” restano incertezze come la Brexit.