Rinnovabili: tutti i record del 2015

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Secondo Ren21 si è trattato di un anno straordinario per gli investimenti a livello globale. E i mercati emergenti sono passati in testa

Un anno straordinario: così il 2015 per le energie rinnovabili secondo Ren21, il network internazionale per le energie rinnovabili del 21° secolo, di cui fanno parte Governi, Ong, imprese, associazioni ed esponenti del mondo accademico. Lo scorso anno il settore ha incrementato la sua capacità produttiva di 147 gigawatt (Gw), uno sviluppo mai visto prima. Gli investimenti globali hanno raggiunto i 286 miliardi di dollari (il 5% in più rispetto al 2014): una cifra pari a oltre il doppio dei 130 miliardi di dollari destinati a nuovi progetti di impianti di combustibili fossili. Si tratta d’altra parte del sesto anno consecutivo in cui le rinnovabili hanno superato i combustibili fossili in termini di investimenti netti.

I dati sono contenuti nel Renewables 2016 Global Status Report, presentato da Ren21 nei giorni scorsi.

Il 19,2% dell’energia, alla fine del 2014, proveniva da fonti rinnovabili, e la crescita è proseguita nel 2015.

Ma il 2015 segna anche una svolta: per la prima volta gli investimenti più consistenti sono stati trainati dai paesi in via di sviluppo, che hanno superato quelli industrializzati. La Cina, in particolare, ha effettuato da sola un terzo degli investimenti globali.

La crescita, sottolinea il rapporto, non è stata rallentata dal crollo dei prezzi di tutti i combustibili fossi, né dai sussidi pubblici di cui gli stessi combustibili fossili continuano a beneficiare. E gli investimenti a livello mondiale sono aumentati, nonostante la forza del dollaro (che ha ridotto il valore, in dollari, degli investimenti effettuati in altre valute), la debolezza dell’economia europea e l’ulteriore calo nei prezzi unitari dell’eolico e del fotovoltaico.

L’aumento degli investimenti è dovuto in gran parte al fatto che le energie rinnovabili ora sono competitive con i combustibili fossili in molti mercati. Inoltre la grande maggioranza dei paesi del mondo (ben 146) ha avviato politiche per incrementare la quota di energie rinnovabili nei consumi energetici.

Nello stesso tempo, gli investitori privati hanno aumentato in modo significativo il loro impegno nelle rinnovabili. Nel 2015 è aumentato il numero delle grandi banche attive nel settore delle rinnovabili, e nello stesso tempo è cresciuto l’importo medio dei finanziamenti, così come l’impegno delle società di investimento internazionali nelle rinnovabili e nell’efficienza energetica.

Nuovi veicoli di investimento, come i green bond, il crowdfunding e le “yieldcos” hanno continuato a crescere nel corso dell’anno.

L’occupazione nel settore delle energie rinnovabili è cresciuto fino a 8,1 milioni di posti di lavoro, diretti e indiretti. A questi si aggiungono 1,3 milioni del settore idroelettrico su larga scala. Cina, Brasile, Stati uniti e India sono i paesi con il maggior numero di occupati nelle rinnovabili.

I dati di Ren21 confermano quanto emerso dal report pubblicato alcuni mesi fa dall’Unep, il programma ambientale delle Nazioni unite con Bloomberg e la Scuola di Francoforte (Global trends in renewable energy investment 2016). Un aggiornamento relativo al primo trimestre di quest’anno, e realizzato da Bloomberg New energy finance, evidenzia tuttavia un’inversione di tendenza, con un calo degli investimenti rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, dovuto proprio alla riduzione dell’impegno da parte della Cina.