Hedge fund: più attenti ai report di sostenibilità

di Rosaria Barrile -

Ma resta invariata rispetto allo scorso anno la percentuale di chi li prende in considerazione per le scelte di investimento: solo il 54% contro un altrettanto stabile 46% che afferma di non preoccuparsene affatto

Cresce l’interesse degli hedge fund per i temi legati alla sostenibilità ma non ancora abbastanza da spingere un numero crescente di essi a inserirli tra i criteri da seguire per la selezione degli investimenti. La percentuale di quelli che ne tengono conto resta infatti sostanzialmente la stessa di un anno fa.
È quanto emerso in occasione dell’evento dedicato al tema della sostenibilità “Sustainability Investment Leadership Conference” promosso dalla New York Hedge Fund Roundtable, un’organizzazione non profit impegnata nell’attività di diffusione delle migliori iniziative all’intero del settore degli hedge fund.

Le interviste raccolte, sia durante l’evento, sia in forma elettronica successivamente, hanno evidenziato come il 60% ritenga che valga la pena, da parte delle società, sostenere i costi e i tempi per produrre i report di sostenibilità, in netta crescita rispetto al 2015 (era il 46%). Il 65% ha affermato di ritenere importante la produzione di un bilancio di sostenibilità da parte di un’azienda, indipendentemente dalle sue dimensioni (contro il 41% dello scorso anno). Si riduce la percentuale di chi lo ritiene importante ma solo per quelle aziende che hanno una presenza su scala globale: è il 35% degli intervistati contro il 59% dello scorso anno, una percentuale che conferma come il tema sia diventato più significativo a prescindere dalla natura o dalle caratteristiche del business della società.

Nonostante questi miglioramenti, tuttavia, resta invariata rispetto allo scorso anno la percentuale di chi prende in considerazione i report di sostenibilità per le scelte di investimento: solo il 54% contro un altrettanto stabile 46% che afferma di non preoccuparsene affatto. In sintesi, mentre emerge un’attenzione maggiore nei confronti del tema, nulla cambia sul fronte dei criteri di scelta degli investimenti.

Per il 49% degli intervistati le aziende avrebbero però compreso che una maggiore trasparenza su questi temi e un maggior impegno concreto sia di fatto importante per i loro stessi interessi contro il 46% dello scorso anno.

Il 26% invece sottolinea come, nonostante la diffusione su base volontaria di report di sostenibilità, occorra un vero e proprio obbligo normativo per spingere la produzione di report di qualità più elevata contro il 30% dello scorso anno. Il 25% è ancora più tranchant su questo punto e arriva ad affermare che solo l’introduzione di obblighi normativi ben precisi potrà favorire la diffusione di reporting di ampio respiro sul tema della sostenibilità (contro il 24% dello scorso anno).