Ai fondi pensione italiani piacciono gli investimenti sostenibili
Secondo un’indagine di State Street sono più interessati dei loro colleghi di altri paesi all’integrazione dei fattori Esg nelle scelte di portafoglio
I fondi pensione italiani sono tra i più propensi a dare rilievo agli investimenti sostenibili, e all’integrazione dei fattori Esg (ambientali, sociali e di governance) nelle scelte di investimento.
Lo rivela un’indagine di State Street. Secondo il sondaggio, il 29% dei professionisti dei fondi pensione italiani prevedono un interesse elevato per queste tematiche da parte degli enti per cui lavorano, e il 62% si aspetta un interesse moderato. A livello globale queste percentuali si fermano rispettivamente al 265 e al 57%.
Solo il 9% degli italiani prevede un basso livello di interesse verso le strategie Esg, contro il 16% della media internazionale.
L’indagine, intitolata Pensions with purpose: rising to the risk challenge, è stata condotta a livello internazionale su 400 professionisti dei fondi pensione. E rivela che più di tre quarti del campione (76%) è più incline ad assumere un gestore dotato di competenze in ambito Esg, rispetto a un gestore che non le possiede: una percentuale che in Italia balza al 95%.
I più sensibili agli aspetti di sostenibilità del portafoglio sono tuttavia gli svizzeri, il 52% dei quali prevede che i propri schemi pensionistici abbiano un elevato livello di interesse in investimenti ESG entro il 2019, seguiti dal 50% dei Paesi Scandinavi.
“Le strategie di investimento Esg stanno attirando un crescente interesse da parte degli investitori”, ha dichiarato Federico Viola, responsabile Asset owner solutions per il Sud Europa di State Street. “Sempre più gestori stanno lanciando fondi Esg; la chiave del loro successo non è solo la performance, ma anche la trasparenza e il reporting che dimostrano le loro credenziali”,
“I dati relativi al mondo della previdenza in Italia devono essere interpretati come un’affermazione di consapevolezza relativa alle tematiche ESG. Sicuramente la sensibilità verso questi aspetti sta progressivamente crescendo, ma sul piano concreto c’è ancora molto da fare”, ha aggiunto Viola, perché in Italia “il trend è ancora agli albori”.
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