La sterlina affonda ancora

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Emergono nel Regno Unito le prime tangibili conseguenze economiche della decisione di lasciare l’Ue: per la valuta nuovi minimi sull’euro e sul dollaro

Le conseguenze dell’uscita del Regno Unito dall’Ue continuano a pesare sulla sterlina che  aggiorna nuovi minimi sia contro l’euro sia contro il dollaro.

Lo sprofondo della valuta britannica segue infatti i numerosi segnali che indicano l’emergere in Gran Bretagna delle prime conseguenze tangibili, a livello economico, del Brexit: dai dati assai negativi di ieri sul settore costruzioni al Pmi servizi di oggi, sceso oltre le attese, fino all’annuncio della sospensione del fondo immobiliare britannico del gruppo assicurativo Standard Life.

A metà giornata il cambio euro/sterlina si è spinto oltre quota 0,85 per la prima volta dall’ottobre 2013, con un apprezzamento dell’1,4%.
La divisa britannica ha ceduto altrettanto terreno nei confronti del dollaro, sotto 1,31 per la prima volta dal lontanissimo settembre del 1985.

Un modesto e momentaneo sostegno alla valuta britannica è giunto dalle parole del governatore della Bank of England Mark Carney, che ha raffreddato in maniera appena marginale le aspettative di nuovi aggressivi interventi di stimolo monetario per i prossimi mesi.
“Ad oggi non è arrivato niente di veramente grave, ma c’è un numero crescente di segnali negativi che stanno giungendo a seguito della decisione di lasciare l’Ue e questo sembra stia cominciando a pesare sull’umore” ha commentato un broker con l’agenzia Reuters.