Londra, fuga dai fondi immobiliari

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Dopo Standard Life e Aviva Investments, lo stop ai rimborsi arriva da Handerson Global Investors. Sono già sette i fondi che hanno chiuso le porte

L’effetto domino è dietro l’angolo: i fondi immobiliari britannici, dopo l’esito del voto che mette il Regno Unito fuori dall’Ue, non riescono (o faticano) a rimborsare le quote ai loro sottoscrittori e la prospettiva diventa più cupa ogni giorno che passa.

Dopo Standard Life e Aviva Investments, lo stop ai rimborsi è arrivato da Handerson Global Investors.
“La decisione – recita una nota della società – è stata presa a causa di pressioni eccezionali risultanti dall’incertezza seguita al referendum sulla Brexit”, che ha fatto violentemente svalutare la sterlina.

Ad oggi sono già sette i fondi che hanno chiuso le loro porte: oltre a Standard Life, Aviva Investments e Henderson, gli altri sono M&G Investment, Columbia Threadneedle del gruppo Ameriprise Group, Canada Life et Aberdeen Asset Management.
Fonti di mercato indicano in 18 miliardi di sterline il valore dei fondi sospesi.
A innescare la crisi un’ondata di investitori che ha chiesto indietro il denaro sulle speculazioni di un possibile calo dei prezzi immobiliari in reazione all’esito del referendum del 23 giugno.

Questo ha a sua volta alimentato i timori sulle prospettive dell’intero sistema finanziario per il rischio che i risparmiatori, presi dal panico, si ritirino da altre classi di investimento e che questo renda più fragili i bilanci degli istituti di credito.