Bank of England: giù i tassi

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Effetto Brexit: decisa una sforbiciata dello 0,25%. E’ il primo taglio dal 2009. Peggiorano le prospettive dell’economia Uk

Questa volta la Bank of England non ha smentito le previsioni degli analisti: nella riunione di oggi, il direttivo dell’istituto ha deciso di tagliare dello 0,25% il tasso di riferimento sulla sterlina, che scende dunque allo 0,25%.

Si tratta del primo taglio dei tassi praticato dall’istituzione britannica dal 2009, ed è un effetto del risultato con cui il Regno Unito ha scelto di uscire dall’Unione europea. Una decisione che porterà a un rallentamento dell’economia della Gran Bretagna, già testimoniato dal netto calo dell’indice Pmi, che misura le prospettive dell’attività nel settore manifatturiero e che, lo scorso luglio, è sceso a a 47,3, un valore nettamente inferiore alla soglia dei 50 punti che separano la recessione dalla crescita.

Secondo la stessa Boe, le prospettive per l’economia britannica sono “significativamente indebolite” dopo il referendum: nel 2017 la crescita si attesterà allo 0,8%, prevede l’istituto, contro il 2,3% previsto in precedenza, mentre nel 2018 sarà pari all’1,8% anziché al 2,3%.

Per il 2016 invece la Boe ha confermato una crescita del Pil del 2%, dal momento che nella prima parte dell’anno l’espansione è stata maggiore del previsto.

Caleranno invece gli investimenti business, giù del 3,75% nel 2016, contro una previsione di crescita del 2,5%.

Gli investimenti immobiliari invece cresceranno quest’anno dell’1,25%, anziché del 4% stimato in precedenza.

La Boe ha deciso inoltre di ampliare l’attuale piano di quantitative easing, che prevede l’acquisto di 375 milioni di sterline di titoli di Stato, di ulteriori 60 milioni, fino a un totale di 435 milioni di sterline. A questi si aggiungono ulteriori 10 milioni destinati all’acquisto di obbligazioni societarie, con lo scopo di “dare un contributo concreto all’economia del Regno Unito”. 

Infine è stato approvato un nuovo schema per finanziare fino a un massimo di 100 milioni di sterline le banche, per aiutarle a trasferire il taglio dei tassi all’economia reale.