Eurozona, in calo l’attività della manifattura

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L’indice Pmi in luglio è sceso a 52 punti dai 52,8 di giugno. Nel Regno unito crolla sotto i 50 punti

L’indice Pmi Markit dell’area euro è calato in luglio a 52 punti, dai 52,8 punti di giugno. Alla flessione ha contribuito la debole crescita dei nuovi ordine, in particolare per quanto riguarda quelli esteri.

Nonostante un lieve calo, il tasso di creazione di occupazione è risultato invece uno dei più elevati degli ultimi cinque anni, grazie, almeno in parte, alla ennesima forte crescita dei volumi di produzione e del lavoro inevaso.

Tra i singoli paesi, aggiunge l’istituto di ricerca Markit, cinque sui sette per i quali sono disponibili i dati mostrano a luglio un miglioramento. Una crescita più lenta, rispetto a giugno, si è registrata in Germania (a 53,8), Italia (51,2) e Spagna (51), mentre continua la contrazione in Francia (48,6) e in Grecia (48,7).

Fuori dall’Eurozona, la Gran Bretagna segna un crollo sotto i 50 punti, soglia che segna lo spartiacque tra un’economia in contrazione e una in crescita. L’indice Pmi manifatturiero del Regno unito è sceso a luglio a 48,2 punti, contro i 52,4 punti di giugno.