Carburanti, si riduce la spesa per gli automobilisti

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Nei primi otto mesi dell’anno, complice il calo dei prezzi alla pompa, il risparmio è stato di 4,5 miliardi di euro. I consumi sono scesi dello 0,7%

Tra gennaio e agosto le famiglie italiane hanno speso per i carburanti delle lo0ro autovetture 4,5 miliardi di euro in meno grazie a un calo dei consumi dello 0,7% e alla diminuzione dei prezzi di benzina e gasolio alla pompa.

I calcoli provengono dalle elaborazioni del Centro Studi Promotor eseguite sulla sua banca dati. In dettaglio, la spesa per i due carburanti è scesa dai 37,578 miliardi del gennaio-agosto 2015 ai 33,124 miliardi dello stesso periodo di quest’anno.

La diminuzione dell’esborso è dell’11,9% ed è dovuta soprattutto alla contrazione dei prezzi medi alla pompa, spiega Promotor.
Per la benzina il prezzo medio ponderato è sceso da 1,567 euro al litro del gennaio-agosto 2015 a 1,429 euro dello stesso periodo dello scorso anno. In termini percentuali il calo è stato dell’8,81%.
Decisamente più forte è stata la discesa del prezzo medio ponderato del gasolio che è passato da 1,436 euro al litro a 1,261 euro al litro con una contrazione del 12,19%.

Mentre gli automobilisti hanno ridotto le spese, la contrazione dei prezzi ha penalizzato soprattutto la componente industriale, cioè la parte del fatturato alla pompa che va all’industria petrolifera e alla distribuzione, che, sempre nel periodo gennaio-agosto, è scesa da 14,266 miliardi del 2015 al 10,750 miliardi del 2016 con una contrazione di 3,516 miliardi in valore assoluto e del 24,6% in termini percentuali.

Incassi minori anche per il fisco. L’effetto congiunto della modesta contrazione dei consumi e di quella ben più consistente dei prezzi ha fatto scendere i proventi per l’Erario da 23,311 miliardi a 22,374 con una perdita per le casse dello Stato di 937 milioni (-4%).

Come è noto, sui carburanti incidono due prelievi fiscali: uno a titolo di accisa (imposta di fabbricazione e vendita) e l’altro per l’Iva che si calcola sulla somma dell’accisa e del prezzo industriale.
Tra il 2015 e il 2016 le accise sono rimaste invariate ed anche l’aliquota Iva è rimasta invariata, ma il gettito Iva è sceso perché è diminuito l’imponibile su cui l’imposta si calcola (per il calo del prezzo industriale).