Italia, indice Pmi manifatturiero sotto i 50 punti

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Il valore, secondo Markit Economics, è sceso in agosto a 49,8 punti. In flessione anche l’Eurozona, balzo della Gran Bretagna

Cattive notizie per l’economia italiana: l’istituto di ricerca Markit Economics ha comunicato che l’Indice Pmi Manifatturiero, i agosto è sceso a 49,8 punti dai 51,2 punti luglio. Si tratta del livello più basso in quasi due anni e, dato ancora più significativo, per la prima volta da gennaio 2015 è inferiore alla soglia dei 50 punti che separa l’espansione dalla contrazione dell’attività economica. Il calo, aggiunge Markit, è dovuto sia alla flessione delle nuove commesse sia a una crescita più lenta dei livelli di produzione e occupazione.

In lieve calo, ma saldamente sopra i 50 punti, l’indice Pmi manifatturiero dell’Eurozona, sceso a 51,7 punti dai 52,0 di luglio. In agosto, afferma l’istituto di ricerca, la crescita del settore manifatturiero dell’eurozona ha perso slancio e i tassi d’espansione sono rallentati per la produzione, i nuovi ordini e le esportazioni, provocando un indebolimento della creazione dei posti di lavoro. 

E flette anche la Germania, dove in agosto il Pmi manifatturiero è risultato pari a 53,6 punti dai 53,8 punti di luglio. 

Male invece la Francia, con un indicatore nettamente sotto i 50 punti, e in ulteriore calo, per il sesto mese consecutive, dai 48,6 punti di luglio ai 48,3 di agosto.

Decisamente in controtendenza la Gran Bretagna, che il mese scorso ha registrato una forte crescita dell’indice Cips-Markit, recuperando il crollo seguito al referendum sulla Brexit: dai 48,3 punti di luglio, l’indicatore è balzato a 53,3, grazie sia alla produzione, sia ai nuovi ordini registrati dalle imprese manifatturiere sul mercato domestico e su quello estero.

In Spagna, infine, Markit Economics ha rilevato una stabilità dell’indice, che si è confermato a 51 punti.