Effetto riforma: in calo le nuove pensioni

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Nei primi nove mesi del 2016, la diminuzione è stata del 26,5%, a poco più di 311 mila unità. E scende sotto i mille euro l’importo medio

Effetto riforma sul numero delle nuove pensioni erogate. Nei primi nove mesi del 2016, rileva l’Osservatorio dell’Inps sui flussi di pensionamento, le nuove pensioni liquidate dall’istituto sono state 311.299, il 26,5% in meno rispetto allo stesso periodo del 2015 quando superarono quota 423 mila.

Rispetto ai primi sei mesi dell’anno si è avuto comunque un rallentamento del calo (nel periodo gennaio-giugno le nuove pensioni erano state il 34% in meno sull’anno precedente).

I dati sono riferiti al fondo lavoratori dipendenti e alle tre principali gestioni dei lavoratori autonomi.

Nel 2016, ricorda l’Inps, sono aumentati di quattro mesi sia i requisiti di età per la vecchiaia, sia quelli di anzianità per la pensione anticipata, per effetto dell’incremento della speranza di vita. Solo da mese di giugno, quindi, il numero di nuove pensioni liquidate è comparabile con quelle del 2015, in quanto si cominciano a liquidare le pensioni di vecchiaia (agli uomini) e anticipate (ad entrambi i generi) relative ai soggetti che perfezionano il nuovo requisito richiesto nell’anno 2016.

Sempre nel 2016 però, per le donne la riforma Fornero ha previsto un incremento dell’età di vecchiaia di ulteriori 18 mesi per le lavoratrici dipendenti e di un anno per le autonome, quindi i pensionamenti di vecchiaia registrati nel corso del 2016 si riferiscono sostanzialmente alle lavoratrici che avevano perfezionato il vecchio requisito a dicembre 2015 e che si sono pensionate a partire da gennaio 2016.

L’importo medio delle pensioni liquidate è risultato pari a 965 euro mensili, in calo rispetto ai 988 euro del 2015.