Pagare l’Ape con la Rita

di Walter Quattrocchi -

La rendita integrativa temporanea anticipata potrà essere richiesta da chi aderisce a un fondo pensione per ripagare il prestito legato all’anticipo pensionistico

Chi aderisce ad un fondo pensione, per ripagare il prestito per l’anticipo pensionistico Ape potrà ricorrere a Rita, la rendita integrativa temporanea anticipata. La novità è prevista dall’accordo siglato qualche giorno fa da Governo e sindacati per la riforma delle pensioni.

Come funziona
I lavoratori senza contratto che, dal prossimo gennaio, avranno maturato 63 anni di età e 20 anni di contributi e vogliono ricorrere all’Ape per andare in pensione di vecchiaia con tre anni e sette mesi di anticipo sulla scadenza normale, potranno richiedere che il fondo di previdenza complementare a cui aderiscono liquidi loro una rendita con la quale pagare il prestito bancario o assicurativo legato all’Ape, beneficiando di una tassazione agevolata che oscilla tra il 15% e il 9%.

In base alle ipotesi sul tavolo del confronto tra Governo e sindacati, lo sgravio potrebbe essere dello 0,3% per ogni anno di iscrizione al fondo integrativo superiore a 15 anni.

La tassazione sostitutiva scenderebbe così al 9% a fronte dell’attuale 23% previsto oggi sugli anticipi motivati da esigenze diverse dalle cure sanitarie o dalle spese per la prima casa (in questi casi il prelievo è al 15%).

Coloro che optano per Rita dovranno tenere in considerazione il fatto che l’assegno integrativo verrà calcolato sulla base di un coefficiente di trasformazione variabile in base all’età: più si è giovani, più bassa sarà la rendita.

Facendo un rapido calcolo un lavoratore di 63 anni che accede a Rita avendo accumulato nel fondo integrativo circa 100 mila euro, potrà ricevere fra i 250 euro e i 350 euro netti al mese.