“Grey power”: come vivere bene in pensione

di Axa Mps -

Gli anziani in Italia sono (secondo i dati aggiornati alla fine del 2015) 13,2 milioni, e altri 3 milioni se ne aggiungeranno nei prossimi 15 anni. Ma chi sono gli ultra 65enni? Come vivono? Quanto somigliano ai vecchi cliché? In realtà molto poco, e sempre meno, stando ad alcune delle più recenti e approfondite indagini dedicate dal Censis ai “longevi”.

Lavorano, si divertono, consumano, progettano, aiutano figli e nipoti. Ma si preoccupano anche di sé e della propria salute, e non rinunciano ai sogni nel cassetto, come quello di fare un viaggio esotico o di pubblicare un romanzo. I dati raccontano vite piene, gioiose, fatte di relazioni e impegni, tanto che l’84,5% degli anziani valuta positivamente la propria vita.

Più anziani, più ricchi
Secondo la ricerca pubblicata dal Censis nel 20141, la ricchezza delle famiglie anziane, in 20 anni è cresciuta del 117,8%, più del doppio di quella del totale delle famiglie italiane (+56,8%), e vale in media 273mila euro.

Nel 1991 gli anziani detenevano il 19,3% della ricchezza familiare netta totale in Italia, nel 2002 la percentuale era diventata il 28,4%, oggi è salita al 34,2%. Negli anni si è avuto dunque un considerevole spostamento della ricchezza verso le fasce più anziane della popolazione.

Il 79,6% delle famiglie anziane (rispetto al 71,6% del totale delle famiglie italiane) possiede inoltre almeno un immobile tra abitazione principale, seconda casa, cantina, box, ecc.

Le pensioni costituiscono solo il 64,3% del reddito familiare degli anziani, il resto è dato da redditi da capitale (27,6%) e da lavoro dipendente o derivanti dalla libera professione (8,1%).

Voglia di lavorare
Sì, perché sono molti gli anziani che hanno ancora voglia di lavorare, e non solo per disporre di una quota di reddito aggiuntiva. Sono 3,2 milioni quelli che attualmente lavorano, regolarmente o di tanto in tanto. E nei prossimi anni altri 225 mila si preparano a cercare lavoro e 407 mila intendono avviare un’attività autonoma: 230 mila un’attività artigiana, 229 mila un’attività professionale e 178 mila vogliono puntare su un’attività commerciale.

Continua a lavorare in tarda età soprattutto chi ha un alto titolo di studio ed elevate competenze. Lavorano il 36,6% degli anziani laureati (di cui il 14,2% con continuità), il 28,6% dei diplomati (il 9,3% con continuità), il 25,8% di quelli con la licenza media (il 7,3% con continuità) e il 14,7% di quelli con la licenza elementare (il 6,3% con continuità).

Chi più (anni) ha, più spende
E a maggiori disponibilità economiche corrispondono anche maggiori consumi. Un’altra indagine del Censis2 rivela come negli anni della crisi (2009-2014) gli anziani che vivono soli abbiano aumentato la spesa per consumi del 4,7% in termini reali, mentre quella dei millennials single andava a picco (-12,4%), così come la spesa media delle famiglie italiane nell’insieme (-11,8%).

Così per la prima volta la spesa per consumi delle coppie con un capofamiglia anziano (di 65 anni e oltre) ha superato, e non di poco, circa 1.200 euro l’anno in più, quella delle coppie con a capo un giovane di 18-34 anni.

Spendere in salute
Ogni anno gli ultra 65enni spendono 13 miliardi di euro, di tasca propria, per la loro salute, per far fronte con risorse proprie a bisogni non coperti dal welfare pubblico. Una cifra che corrisponde a quasi il 40% della spesa sanitaria privata totale degli italiani, anche se gli anziani rappresentano poco più del 20% della popolazione complessiva.

3,3 milioni di anziani spendono 2,7 miliardi di euro l’anno per attività formative proprie o di membri della famiglia (magari un corso di inglese o di violino per un nipote), a cui si aggiungono altri 960 milioni di euro per attività sportive per sé o i propri familiari. In totale, sono 7 milioni gli anziani che contribuiscono con i propri soldi al benessere della famiglia, di figli o nipoti, anche finanziando consumi altrui.

Welfare “fai da te”
Il sostegno degli anziani alla famiglia non si ferma però al lato economico. Gli anziani, sottolinea il Censis, “sono primattori del welfare «fai da te», quello che tiene insieme le nostre comunità e che ha ammortizzato gli impatti sociali della crisi”.

9 milioni di longevi si prendono cura dei nipoti, 7 milioni contribuiscono al sostegno delle famiglie dei figli (di cui 1,5 milioni regolarmente, attivando un flusso redistributivo di risorse pari a 5,4 miliardi di euro all’anno), 4,7 milioni (972mila regolarmente) danno assistenza ad altri anziani bisognosi o non autosufficienti.

Il tempo libero
Anche da questo punto di vista la ricerca del Censis, ricca di cifre, conferma l’immagine di persone attive, con molti interessi e dinamiche degli ultra 65enni italiani: 6,6 milioni sono gli anziani che vanno abitualmente a mangiare in ristoranti e trattorie, e pochi di meno, 6 milioni, frequentano cinema, teatri e musei. Più di 3 milioni viaggiano all’estero, e 2,8 milioni frequentano scuole di ballo e balere. Guidano più o meno regolarmente l’auto circa 7 milioni di longevi, mentre sono 410 mila coloro che per i loro spostamenti usano abitualmente la bicicletta.

Sempre più connessi
Tra le attività del tempo libero, cresce lo spazio dedicato alla tecnologia. 1,5 milioni di persone di 65-80 anni navigano abitualmente sul web.

Certo, rispetto alle giovani generazioni il gap digitale è forte, ma gli over 65 che navigano in rete sono il 31,3% del totale3. Il 16,2% usa uno smartphone, e il 16,3% ha un account su Facebook, mentre Twitter ha fatto breccia appena nell’1,7% del totale. Più di uno su dieci (11,2%) usa YouTube, e un po’ più elevata (13,8%) è la quota di coloro che consulta i siti web di informazione.

Sogni nel cassetto
In tutto questo, gli over 65 hanno anche il tempo di sognare: il 58,6% confessa che il suo sogno nel cassetto è fare un viaggio esotico; il 27,9% vorrebbe imparare una lingua straniera, il 18,9% dedicarsi alla pittura e il 18% pubblicare un romanzo.

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Note
1 Longevi e non autosufficienti in Italia: il piano della cultura sociale collettiva, Censis, 2014, in collaborazione con Fondazione Generali.
2 Il buon valore della longevità. Dagli scenari alle soluzioni, Censis, 2015.
3 I media tra élite e popolo, 13° Rapporto Censis sulla comunicazione, 2016.

 

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