Milano in rosso. A picco Banca Mps

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A metà seduta l’indice Ftse Mib cede l’1,4%. Montepaschi crolla del 13%

Seduta pesante per piazza Affari, che tuttavia, a metà seduta, recupera rispetto alla mattinata, quando il ribasso ha toccato il 2%. Alle 13 l’indice Ftse Mib segna meno 1,36%, mentre Londra e Parigi cedono lo 0,7% circa e Francoforte lo 0,85%.

Ad appesantire la borsa milanese, anche oggi, sono le banche, e soprattutto Banca Mps, che dopo essere stata in asta di volatilità per buona parte della  mattina, cede ora il 13%. Inizia oggi l’operazione di aumento di capitale della banca, con il raggruppamento delle azioni nella misura di una a cento e la possibilità per gli obbligazionisti, fino a venerdì, di aderire all’offerta di acquisto sui bond, con l’impegno di sottoscrivere con il corrispettivo azioni della stessa banca. Secondo indiscrezioni di stampa, il fondo sovrano del Qatar (Qia) intende partecipare all’aumento di capitale con una cifra non superiore al miliardo di euro, contro gli 1,5 miliardi preventivati nei giorni scorsi.

E in particolare Banco popolare, Unicredit, Popolare Milano e Popolare Emilia Romagna, che cedono oltre tre punti percentuali.

Negli altri comparti, i maggiori ribassi sono per Azimut e Telecom Italia, entrambe a meno 2,6%. Male anche Buzzi Unicem e Mediaset.

In rosso i petroliferi: Eni e Tenaris perdono oltre il 2%, mentre Saipem è a meno 1,35%, in attesa della riunione di mercoledì prossimo dei paesi dell’Opec, in cui sarà discussa la possibilità di congelare la produzione nel tentativo di sostenere il prezzo del petrolio. Per ora gli addetti ai lavori restano pessimisti, come dimostra il fatto che il prezzo del greggio è in calo, con il Wti scambiato a 45,93 dollari al barile e il Brent a poco più di 47 dollari.

In calo lo spread fra Btp e Bund, che ha aperto a 185 punti base dai 190 venerdì. Il rendimento del titolo decennale italiano è del 2,07%.

In recupero l’euro, scambiato in avvio di giornata a 1,0653 dollari.