Oil & gas: Europa batte Usa per sostenibilità
Secondo uno studio di Cdp, Eni è tra le imprese più virtuose nel controllo delle emissioni e nell’adeguamento agli obiettivi di Parigi
Sono le aziende europee quelle che investono di più nelle tecnologie a basse emissioni di carbonio, le più impegnate nel passaggio al gas, e le più virtuose per quanto riguarda la governance del clima e la strategia da adottare per adeguarsi agli obiettivi fissati dalla Cop21 a Parigi. Le americane stanno invece restando indietro.
A dirlo è il report In the pipeline, realizzato da Cdp, che sottolinea come le emissioni di carbonio dell’industria petrolifera e del gas e i suoi prodotti generino circa il 50% delle emissioni globali di Co2.
Secondo il report, che analizza un gruppo di big nel settore oil & gas (per una capitalizzazione complessiva di 1.200 miliardi di dollari), le nuove politiche climatiche e le evoluzioni tecnologiche nei settori dei trasporti e dei servizi, richiederanno all’industria petrolifera e del gas di adattarsi rapidamente, per far sì che il proprio business riesca a rispondere alle esigenze future.
L’assenza di dati affidabili sulle riserve delle materie prime comporta, per gli investitori, una carenza significativa di informazioni preziose.
In ogni caso, spiega Tarek Soliman, senior analyst, investor research di Cdp, “le aziende europee si sono dimostrate più attive nello sviluppo di strategie di transizione per il prossimo decennio – che ci si aspetta sarà caratterizzato da un picco della domanda di petrolio -, e stanno iniziando a implementarle. Ma molto di più deve essere fatto a tutti i livelli dalle compagnie petrolifere e del gas nell’esplorare le loro possibilità future”.
Statoil, Eni e Total sono, rispetto alle altre aziende, le più virtuose dal punto di vista dei parametri relativi alle emissioni di carbonio, mentre Suncor, ExxonMobil e Chevron che si posizionano in fondo alla classifica.