Bt e Interpol insieme per combattere il cybercrime

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BT ha annunciato oggi di essere diventato il primo provider telco a siglare un accordo di scambio dati con INTERPOL, nell’ambito delle iniziative volte ad intensificare gli sforzi per combattere la crescente incidenza del cybercrime in tutto il mondo.

L’accordo, firmato presso l’INTERPOL Global Complex for Innovation (IGCI) di Singapore, fornisce un framework per lo scambio di informazioni sulle minacce che si concentra sui dati relativi ai trend del crimine informatico, sulle minacce informatiche emergenti e conosciute e sugli attacchi di natura maligna.

L’accordo di condivisione reciproca dei dati promuoverà una ancora maggiore cooperazione tra le parti, impegnate nella lotta per proteggere famiglie, consumatori, imprese e governi contro la crescente marea del cybercrime.

Gli esperti di threat intelligence di BT condivideranno con IGCI un livello di conoscenza e una visione unica in ambito globale delle minacce in evoluzione, aiutando INTERPOL nei suoi sforzi di identificare e prendere contromisure contro i criminali informatici che operano in tutto il mondo.

BT collabora già da tempo con INTERPOL e quest’anno è stata tra le sole sette aziende internazionali con competenze in materia di sicurezza a fornire collaborazione in un’importante operazione contro il cybercrime nel Sud-Est asiatico. Il team di threat intelligence and investigation di BT, con base nel security operations center di Singapore, ha fornito informazioni sulle minacce nella regione, tra cui i dati relativi a gruppi di ‘hacktivist’ locali e siti di phishing.

A livello complessivo l’operazione ha portato alla scoperta di quasi 9.000 server ‘command and control’ (C2), che sono tipicamente utilizzati per lanciare gli attacchi DDoS (Distributed Denial of Service) e per diffondere malware, ransomware e spam. A seguito delle indagini sono stati scoperti centinaia di siti web compromessi, inclusi portali governativi.

“Le dimensioni e la complessità delle attuali minacce informatiche fanno sì che la cooperazione in tutti i settori sia essenziale se si vuole combattere efficacemente questo fenomeno globale”, ha dichiarato Noboru Nakatani, Executive Director di IGCI. “L’accordo di INTERPOL con BT è un passo importante nei nostri continui sforzi per garantire che le Polizie di tutto il mondo abbiano accesso alle informazioni necessarie per combattere le minacce informatiche in evoluzione”, ha aggiunto Nakatani.

Mark Hughes, CEO di BT Security, ha dichiarato: “La condivisione tra le Polizie e il settore privato di informazioni sulle minacce è essenziale nella lotta contro la criminalità informatica, che ha una natura sempre più senza frontiere. La lotta al cybercrime richiede pertanto una risposta collettiva e globale in cui i settori pubblico e privato lavorano a stretto contatto. L’expertise di BT in materia di sicurezza aiuterà INTERPOL ad identificare i criminali informatici e a valutarne le responsabilità, sebbene approfondiamo congiuntamente le sfide che noi e le altre organizzazioni affrontiamo nella lotta agli attacchi informatici”.

Un recente report di KPMG sulla cyber security commissionato da BT ha definito le cinque fasi che le aziende attraversano durante il loro percorso verso la leadership nella sicurezza informatica. Il report conclude che per raggiungere la fase finale – la vera leadership – le imprese devono comprendere che per rafforzare ulteriormente le loro difese devono entrare in contatto con la community più ampia scambiando dati e expertise con i loro peer e con le organizzazioni del settore pubblico. L’accordo di condivisione dei dati tra BT e INTERPOL ne è un esempio pratico, ed entrambe sono focalizzate alla realizzazione di una community di partner in tutto il mondo per mitigare le minacce informatiche.


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