Frenata Usa in arrivo nel primo trimestre 2019?

Thomas Herbert -

I mercati finanziari, in particolare l’equity, hanno mostrato segni di difficoltà nelle ultime settimane. Pensiamo però che sia troppo presto per abbandonare l’investimento nell’azionario e quindi consigliamo di mantenere le posizioni nei nostri portafogli. Per quanto riguarda le obbligazioni societarie, puntiamo su bond ad alta qualità.

Alcuni dei principali indici azionari globali hanno subito correzioni di oltre il 10% nel mese di ottobre: un esito non del tutto inaspettato e che non dovrebbe avere un impatto eccessivo sulla gestione dei portafogli, finché sarà conseguenza di un certo rumore di fondo politico o geopolitico. Intanto, la crescita negli Stati Uniti è ancora molto forte. Il Pil ha fatto registrare un +3,5% nel terzo trimestre, dopo il 4,2% nel secondo trimestre. Parte di questa crescita deriva dallo stimolo fiscale e se l’amministrazione Trump non sarà in grado di aggiungere presto ulteriori stimoli fiscali, temiamo che l’economia possa rallentare già nella prima metà del prossimo anno.

In Europa, e in particolare nell’area dell’euro, il Pil è tornato alla crescita tendenziale e questa non è una buona notizia. Per ora, la maggior parte degli osservatori ritiene che si tratti di una fase temporanea, dovuta al rumore di fondo proveniente dall’Italia, dalla Brexit e dal commercio. Tuttavia, già all’inizio dell’anno si era parlato di fattori temporanei, per poi scoprire come non fossero tali.

Dal punto di vista monetario, dopo i tre passaggi di quest’anno, è probabile che la Fed farà un’altra mossa a dicembre. Ciò porta a condizioni finanziarie più rigide, che di per sé causano una maggiore volatilità del mercato. Anche nella zona euro, la Bce è meno favorevole ai mercati. Essa interromperà i suoi acquisti obbligazionari entro la fine dell’anno e spera di poter normalizzare la politica dei tassi d’interesse nella seconda metà del 2019. Se questo sarà possibile, dipende dalla traiettoria dell’economia: se il rallentamento non è temporaneo ma è più a lungo termine, la Bce avrà difficoltà a normalizzare le condizioni finanziarie. I guadagni delle aziende sono ancora molto solidi. Negli Stati Uniti, le aspettative per la crescita degli utili del terzo trimestre sono state molto alte. Eppure, molte aziende erano persino in grado di riportare numeri migliori. Questo supporta i mercati azionari.

Per quanto riguarda i portafogli, in questo momento privilegiamo azioni e obbligazioni societarie di alta qualità, piuttosto che bond ad alto rendimento e bassa qualità. I tassi di interesse non dovrebbero aumentare drammaticamente nei prossimi trimestri, specialmente nell’area dell’euro. Tuttavia, preferiamo gestire attivamente e con cautela la nostra duration nelle ultime settimane dell’anno.


Thomas Herbert – Head of portfolio management – Ethenea Independent Investors