S&P 500: Domina ancora l’incertezza a Wall Street

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L’S&P 500 ha avviato l’ultimo mese dell’anno in preda alla volatilità, con una performance da inizio anno prossima allo zero.

L’indice persiste nella fase di forte correzione che sta caratterizzando Wall Street dal mese di settembre. Anche le parole più accomodanti di Powell e la tregua tra USA e Cina non hanno avuto l’effetto sperato, avviando un rimbalzo che si è spento piuttosto velocemente.

Da una parte infatti gli entusiasmi per le parole più accomodanti di Powell all’audizione al Congresso, sono stati smorzati dall’intervento di John Williams (presidente della Federal Reserve Bank di New York) il quale ha ribadito che il percorso di rialzo dei tassi proseguirà nel corso del 2019, senza dare ulteriori spunti agli operatori.

Il mercato ora è focalizzato sul prossimo meeting della FED (18 e 19 dicembre) per capire quanti e di che entità potrebbero essere gli interventi della Federal Reserve per il prossimo anno. Anche l’entusiasmo per la tregua tra USA e Cina, è durata poco. La pausa di 90 giorni non ha convinto il mercato che aspetta di conoscere l’esito delle trattative. Atteggiamento comprensibile visto che Trump non ha atteso tanto prima di tornare a tuonare contro la Cina, con l’arresto della vicepresidente e figlia del fondatore di Huawei.

Che i mercati siano tesi poi lo si è visto anche dal forte appiattimento della curva dei tassi USA avvenuta nelle ultime sedute. Si è assistito infatti ad una riduzione notevole dello spread tra il Treasury USA a 10 anni e quello a due anni, il quale si è ridotto fino a circa 10 punti base*, divario più stretto degli ultimi 11 anni. Dinamica che ha allarmato i mercati e che fa pensare al fatto che il ciclo economico americano è percepito da diversi istituzionali ormai sul top.

*Fonte dati: Bloomberg Finance L.P.

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