Il riscatto laurea light come soluzione previdenziale per i giovani

Roberto Carli -

Il decreto su reddito di cittadinanza e pacchetto previdenza contiene una misura di possibile interesse per i giovani in materia di riscatto laurea.

Si introduce in particolare, come misura strutturale e non invece sperimentale come con quota 100, un regime agevolato, dedicato a chi ha meno di 45 anni, che va valutato con attenzione per implementare una possibile strategia previdenziale. Per cogliere i profili di vantaggio è opportuno riepilogare come funzioni il riscatto laurea nella versione per dir così “ordinaria”.

L’importo dell’onere di riscatto è calcolato dall’ Inps applicando l’aliquota contributiva in vigore alla data di presentazione della domanda di riscatto, nella misura prevista per il versamento della contribuzione obbligatoria dovuta alla gestione pensionistica dove opera il riscatto stesso (per i lavoratori dipendenti il 33 per cento) applicata sulla retribuzione assoggettata a contribuzione “nei dodici mesi meno remoti rispetto alla data della domanda” ed è rapportata al periodo oggetto di riscatto.

Per le domande di riscatto presentate a decorrere dal 1 gennaio 2008 il contributo, indipendentemente dalla collocazione temporale dei periodi del corso di laurea, può essere versato in unica soluzione o in 120 rate mensili senza l’applicazione di interessi per la rateizzazione . E’ possibile in ogni modo estinguere il debito anche in un numero minore di rate e comunque senza applicazione di interessi.

Vi è poi la casistica introdotta a beneficio dei soggetti non iscritti ad alcuna forma obbligatoria di previdenza che non abbiano iniziato l’attività lavorativa in Italia o all’estero. In questo caso il costo da sostenere per il riscatto è più “leggero”, essendo pari al livello minimo imponibile annuo degli artigiani e commercianti moltiplicato per l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche dell’assicurazione generale obbligatoria (vigente nell’anno di presentazione della domanda, quest’anno quindi il 33 per cento).

Dal punto di vista fiscale il riscatto laurea è deducibile dall’interessato o detraibile con aliquota del 19 per cento per i genitori nel caso in cui il soggetto non lavoratore sia fiscalmente a carico. Nel riscatto di laurea light, ora introdotto, utilizzabile per gli anni di laurea successivi al 31 dicembre 1995.

Il costo del riscatto è ridotto, applicandosi l’aliquota IVS vigente (33 per cento) per il reddito minimo di riferimento nella Gestione degli Artigiani e Commercianti (nel 2018 era pari a 15.710 euro). Si pagherebbero cioè 5184 € per ogni anno da riscattare. Quali sono i vantaggi previdenziali che si aggiungono al costo relativamente contenuto? Da un lato si “compra tempo” ampliando l’anzianità contributiva utile per un eventuale pensionamento anticipato nel futuro. Si incrementa poi il montante contributivo utile per un trattamento previdenziale più consistente. Così come nella disciplina ordinaria il riscatto laurea agevolato è rateizzabile poi in un periodo massimo di 10 anni ed è fiscalmente deducibile.