Andrea Iannelli (Fidelity International) commenta la nomina di Christine Lagarde come successore di Mario Draghi al timone della BCE

Andrea Iannelli -
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La nomina di Christine Lagarde come successore di Mario Draghi al timone della BCE sembra poco convenzionale se pensiamo al suo background.

Lagarde non ha esperienza nella gestione delle funzioni di una Banca Centrale, avendo ricoperto nella sua carriera incarichi di carattere più “politico” che inerenti alla politica monetaria.

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Prendere il posto di Draghi sarebbe sicuramente difficile per qualsiasi successore, dopo il suo importante mandato e il ruolo che la BCE ha avuto sotto il suo controllo. Soprattutto, le politiche della Banca Centrale sono ora più intense che in passato, e Lagarde dovrà probabilmente concentrarsi su questo piuttosto che sulla definizione di un quadro di politica monetaria ed economica.

È importante sottolineare, tuttavia, che il ruolo del presidente del Consiglio Direttivo è meno improntato alla definizione di una view e di una posizione di politica monetaria quanto piuttosto sulla creazione di un consenso tra i membri del Consiglio Direttivo, che a volte possono avere delle opinioni profondamente contrastanti.

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Sulla base di ciò, la nomina di Lagarde difficilmente porterà un grande cambiamento rispetto alla posizione della BCE, ma al contrario sarà caratterizzata da continuità, seguendo il percorso impostato precedentemente da Draghi. Nel lungo termine, comunque, Lagarde dovrà lavorare duramente per far in modo che la credibilità della BCE rimanga forte e salda come è stata durante il mandato del suo predecessore.


Andrea Iannelli – Investment Director per l’obbligazionario – Fidelity International