“Whatever it takes”, ancora

Anthony Smouha -

Sicuramente abbiamo assistito a una prima parte di anno caratterizzato da una performance molto solida, ma crediamo che questo sia dovuto, in parte, all’importante flessione registrata nel 2018 nonostante l’assenza di default. Di fatto, quindi, rimaniamo in una fase del mercato caratterizzata da prezzi bassi.

Anche una volta presa in considerazione la crescita di quest’anno crediamo che quello attuale rimanga un punto di ingresso interessante. Dato che i prezzi dei titoli stanno iniziando solo ora a riprendersi, abbiamo visto diverse obbligazioni emesse sotto forma di credito junior che offrono flussi cedolari elevati. Questo contesto di mercato favorevole permette agli investitori di acquistare titoli caratterizzati da rischi contenuti a rendimenti estremamente elevati. Nel mentre, crediamo che il cosiddetto “effetto Draghi”, per cui si prevedono politiche monetarie ancora più accomodanti, dovrebbe sostenere il trend di recupero dei prezzi, anche se è improbabile che crescano in maniera lineare.

Dal punto di vista della performance, il debito subordinato delle compagnie assicurative e i CoCo AT1 bancari hanno registrato risultati particolarmente positivi da inizio anno. Crediamo che questi titoli siano molto interessanti ma è importante ricordare che si tratta di un singolo e specifico segmento dell’universo del credito, e che le altre obbligazioni legacy precedenti rimangono altrettanto interessanti. Lato valutazioni, gli spread dei CoCo bond AT1 delle principali banche sono particolarmente attraenti e si attestano intorno ai 480 punti base di media, garantendo un extra rendimento significativo. Anche le nuove emissioni presentano buone opportunità, con l’ultimo CoCo AT1 di Barclays che offre un rendimento prossimo all’8%, equivalente a uno spread di 650 punti base.

Siamo anche favorevoli rispetto alle floating rate note (FRN) anche se i rendimenti attuali sono molto più bassi e la performance è stata ridotta in un contesto di “caccia al rendimento” come quello attuale. Questo perché questi titoli offrono protezione quando i tassi salgono e vengono scambiati a prezzi particolarmente vantaggiosi. Crediamo quindi che ci siano dei buoni argomenti a favore di un’esposizione a questi titoli all’interno di un portafoglio ben diversificato e dedicato al credito dei mercati sviluppati dato che non dovrebbero inficiare i rendimenti nel complesso elevati e interessanti.

In sintesi, il mercato ha vissuto un buon inizio d’anno e, considerate le indicazioni di una politica monetaria più accomodante andando avanti, ci aspettiamo che la ripresa continuerà, anche se non in maniera lineare.


Anthony Smouha – Gestore delle strategie Credit Opportunities – GAM