Costruire i portafogli in un contesto caratterizzato da tassi ai minimi e rendimenti bassi

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J.P. Morgan Asset Management ha pubblicato l’edizione 2020 delle Long-Term Capital Market Assumptions (LTCMA), l’analisi delle previsioni di lungo periodo (su un orizzonte temporale di 10-15 anni), giunte ormai alla 24° edizione, che quest’anno esplora la complessità degli investimenti in una fase che può essere considerata di fine ciclo, caratterizzata da rendimenti obbligazionari molto bassi. Dalla ricerca emerge la previsione di una crescita globale modesta nei prossimi 10-15 anni e la conseguente necessità degli investitori di riconsiderare i “porti sicuri” all’interno dei propri portafogli, visto che l’asset class obbligazionaria non può più offrire lo stesso livello di protezione e di rendimenti positivi rispetto al passato.

“Le Long-Term Capital Markets Assupmptions del 2020 si inseriscono in un contesto caratterizzato dall’incertezza provocata dalle superpotenze economiche mondiali riguardo al futuro del commercio e dal recente cambio di rotta della politica monetaria a livello globale”, ha commentato John Bilton, Head of Global Multi-Asset Strategy di J.P. Morgan Asset Management. “Nell’attuale fase di rendimenti obbligazionari molto bassi, gli investitori devono riconsiderare in che modo ottimizzare il portafoglio, poiché la scelta non è più tra perdita di rendimento delle attività più rischiose e la minimizzazione del rischio, ma piuttosto tra quest’ultima e la probabilità di ottenere un rendimento pari a zero, o addirittura negativo”.

“Nel corso dell’ultimo anno, il ciclo economico ha raggiunto un ulteriore livello di maturazione, divenendo la più lunga fase di espansione mai registrata negli Stati Uniti”, ha dichiarato David Kelly, Chief Global Strategist di J.P. Morgan Asset Management. “Le nostre proiezioni di crescita per i prossimi 10-15 anni sono relativamente modeste, con l’invecchiamento della popolazione che costituisce uno dei principali ostacoli e la spinta alla produttività guidata dalla tecnologia che rappresenta la principale opportunità di rialzo. La flessibilità del portafoglio è fondamentale per gli investitori che vogliono gestire l’incertezza derivante dal ciclo economico, mentre quelli che sono alla ricerca di rendimenti più elevati dovrebbero guardare ai mercati non quotati e agli investimenti alternativi, utilizzandoli sia in termini di diversificazione sia come fonte di alfa”.

Principali previsioni emerse dalle long-term capital market assumptions

Crescita globale: nei prossimi 10-15 anni, il tasso di crescita globale reale medio previsto è del 2,3%, inferiore di 20 punti base (bps) rispetto alle nostre proiezioni dello scorso anno. La previsione dei Mercati Sviluppati rimane invariata all’1,5%, ma le previsioni dei Mercati Emergenti sono state ridotte di 35 punti base fino al 3,9%. L’invecchiamento della popolazione è il principale fattore responsabile delle basse previsioni di crescita globale.

Inflazione Globale: le proiezioni per l’inflazione a livello globale sono cambiate di poco rispetto a quelle dello scorso anno, con un’inflazione CPI (Consumer Price Index) globale attesa al 2,2%. In molti paesi, tuttavia, l’inflazione resterà al di sotto di questa cifra, in particolare in Giappone e Svizzera che per molti anni hanno avuto tassi nominali estremamente bassi. Prevediamo inoltre che le Banche Centrali di molti paesi non saranno in grado di raggiungere gli obiettivi di inflazione dichiarati nel nostro orizzonte di previsione.

Politica monetaria: La politica monetaria globale dovrebbe rimanere estremamente accomodante per tutto l’attuale ciclo e anche nel passaggio al prossimo, e questo dovrebbe determinare un notevole ritardo nella normalizzazione dei tassi, elemento che deve essere considerato nell’elaborazione delle previsioni. Questo, in combinazione con rendimenti iniziali molto più bassi e un modesto taglio alle nostre stime sui rendimenti di equilibrio, dovrebbe determinare un forte calo dei rendimenti attesi per il reddito fisso, che in alcuni casi finiranno in territorio negativo nell’orizzonte di previsione.

Rendimenti di un portafoglio 60/40: I ritorni attesi per un portafoglio 60% azionario-40% obbligazionario statunitense diminuiscono di 10 punti base, scendendo al 5,4% e rendendo leggermente più ripida la frontiera efficiente azioni-obbligazioni. Gli indicatori di performance delle obbligazioni in calo deciso – pur rimanendo leggermente al di sopra di quelli delle azioni in USD, mentre su altre valute in alcuni casi sono attualmente in territorio negativo – indicano una prospettiva poco rosea per i rendimenti futuri del reddito fisso.

Previsioni per le diverse asset class

Azioni: Le prospettive di rendimento a lungo termine per le azioni sono leggermente migliori in questa edizione delle Long-Term Capital Market Assumptions rispetto a quella dello scorso anno. Le previsioni sul rendimento medio atteso per l’azionario globale per i prossimi 10-15 anni aumentano di 50 punti base, raggiungendo il 6,5% in Dollari statunitensi. La previsione per i Mercati Sviluppati è in aumento di 20 punti base al 5,7%, mentre per i Mercati Emergenti è aumentata di 20 punti base, all’8,7% in valuta locale. Nei Mercati Sviluppati, il miglioramento delle previsioni è in gran parte attribuibile a valutazioni iniziali più favorevoli, mentre nei Mercati Emergenti la spinta è attribuibile sia al livello degli utili sia a quello delle valutazioni.

Reddito fisso: le previsioni sul rendimento della liquidità nelle principali valute sono più basse a causa dell’allungamento dei tempi attesi per la normalizzazione dei tassi. Le ipotesi di questa edizione includono un’esplicita classifica dei tassi di cambio reali dei principali mercati. Ipotizzando una continuità nell’atteggiamento accomodante delle Banche Centrali, abbiamo abbassato il nostro livello di equilibrio dei tassi sui principali mercati del G4 e allungato il nostro orizzonte temporale sui mercati in cui aspettiamo una normalizzazione dei tassi. Nell’universo obbligazionario, il credito continua a offrire discrete opportunità di rendimento, anche se i rendimenti totali attesi per il credito Investment Grade statunitense sono scesi di 110 punti base al 3,4% a causa di una nuova resistenza alla normalizzazione dei tassi. Per un investitore di lungo termine, il credito può rappresentare un’opportunità per migliorare i rendimenti del portafoglio.

Alternativi: Poiché quest’anno i rendimenti delle azioni sono stati rivisti leggermente al rialzo, ci aspettiamo un analogo movimento anche per il private equity. Le previsioni dei rendimenti aggregati per questa asset class per i prossimi 10-15 anni sono infatti aumentate di 55 punti base all’8,80%. Il private equity continua a essere interessante per investitori alla ricerca di maggiori rendimenti, ma anche per quelli che vogliono avere esposizioni specifiche sul settore della tecnologia. In questa edizione delle LTCMA prevediamo che i ritorni dell’immobiliare core statunitense, con leva, al netto delle commissioni, saranno in media del 5,8% nei prossimi 10-15 anni. Più in generale, i rendimenti attesi per gli attivi reali e per le infrastrutture a livello globale sono ben sostenuti e, considerata la resilienza dei rispettivi flussi di cassa, potrebbero anche agire come una proxy della duration dei portafogli con limitate richieste di rimborso a breve termine. La selezione dei gestori resta comunque il fattore determinante dei rendimenti degli alternativi.

Tassi di cambio: come lo scorso anno, ci aspettiamo che il dollaro americano (USD) si svaluti rispetto alle altre principali valute globali nel nostro orizzonte temporale di previsione. Le nostre LTCMA prevedono nel lungo termine un fair value di equilibrio pari a 1,38 per il cambio EUR/USD, a 88 per il cambio dollaro USD/JPY 88, e a 1,48 per il cambio GBP/USD. La sopravvalutazione del dollaro potrebbe compromettere il ruolo attraente della valuta come potenziale bene rifugio. Da notare anche che le valute non si muovono seguendo una funzione di equilibrio lineare e che quindi possano distanziarsi dal fair value teorico per lunghi periodi di tempo. Tuttavia, un dollaro costantemente sopravvalutato è da tenere significativamente in considerazione nella definizione di un’asset allocation globale ottimale.

Oltre a evidenziare alcuni dati chiave, la ricerca 2020 approfondisce quattro importanti temi, tra cui:

  • Il fallimento degli stimoli monetari – I limiti dell’allentamento monetario convenzionale e non convenzionale.
  • La prossima fase di crescita cinese – Come stanno cambiando i mercati finanziari della Cina in scia al maggiore reddito disponibile per la popolazione.
  • Nuova economia, soliti rendimenti – In che modo l’adozione della tecnologia legata all’e-commerce può incidere sulla crescita economica e sulle opportunità di investimento.
  • Ripensare ai beni rifugio – Cosa possono fare gli investitori per costruire portafogli più resilienti?

Le LTCMA sono sviluppate nell’ambito di un dettagliato processo di ricerca proprietario che si basa su input quantitativi e qualitativi, nonché sulle intuizioni di un team di oltre 30 esperti di J.P. Morgan Asset Management. Giunte alla 24° edizione, queste proiezioni collaudate nel tempo aiutano a costruire portafogli più solidi, guidano l’allocazione strategica degli investimenti e stabiliscono ragionevoli aspettative di rischio e rendimento in un arco temporale di 10-15 anni per più di 50 principali asset class e strategie. Queste ipotesi alimentano il processo decisionale d’investimento multi-asset di J.P. Morgan Asset Management.