Politica fiscale, ultima chiamata per innescare la crescita dei mercati?

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Le tensioni commerciali, il perdurare di un Brexit senza accordo e i disordini sociali alimentati dalla crescente disuguaglianza economica e dalla costante incertezza climatica: le sfide che l’economia globale deve affrontare sono diventate ancora più marcate nel 2019. Tutte queste condizioni hanno contribuito a ridurre la propensione al rischio degli investitori. Nonostante le crescenti aspettative di una recessione incombente, il 2020 potrebbe essere un punto di svolta positiva per gli asset a più alto rischio. Secondo NN Investment Partners (NN IP), una politica fiscale meno rigida su base globale sarà la chiave per stimolare un’inversione di tendenza.

“Mentre ci dirigiamo verso il 2020, l’economia globale si sta avvicinando a un bivio”, ha dichiarato Valentijn van Nieuwenhuijzen, Chief Investment Officer di NN IP. “In una direzione, i venti contrari dell’incertezza politica continuano a soffiare sui mercati finanziari, e l’eccessiva dipendenza dalla politica monetaria spinge al ribasso i rendimenti e le aspettative di inflazione, mentre rimaniamo impantanati in una stagnazione secolare. Nell’altra direzione, vediamo ancora la speranza di una ripresa se i responsabili delle politiche fiscali attuano misure di stimolo per aumentare la fiducia delle imprese e dei consumatori”.

Secondo Van Nieuwenhuijzen, dato che i policymakers hanno poche frecce al proprio arco in termini di politiche monetarie, un ulteriore sostegno dovrà provenire o da una riduzione dei rischi politici o da un’azione governativa sotto forma di stimolo fiscale o da una riforma strutturale attentamente studiata. Una riduzione dei rischi politici potrebbe essere la conseguenza di un primo accordo commerciale USA-Cina o di una Brexit ordinata, mentre qualsiasi stimolo fiscale dovrebbe essere volto ad aumentare la produttività privata e a promuovere la concorrenza. In assenza di tali misure, vi è il rischio concreto che il settore privato cambi radicalmente, in negativo, le proprie convinzioni, prefigurando una realtà che assume la forma di una vera e propria recessione.

“Gli ultimi sviluppi politici, insieme ad una certa stabilizzazione dei dati economici, suggeriscono che le probabilità di uno scenario più positivo siano in qualche modo aumentate”, sottolinea l’esperto di NN IP. “Resta da vedere se questo durerà, ma se ciò accadrà, ci sarà spazio per una ripresa della fiducia delle imprese e della spesa in conto capitale”.

Reddito fisso

Gli indicatori tecnici e i fondamentali sembrano ancora interessanti per i mercati del credito, sia per i titoli ad alto merito creditizio sia per quelli ad alto rendimento. Il programma di acquisto di crediti investment grade della Banca centrale europea rappresenta un sostegno per questa asset class, mentre la propensione all’allentamento delle banche centrali sta migliorando il quadro tecnico. Gli afflussi ai fondi istituzionali sono positivi e probabilmente aumenteranno.

Esistono forti ancoraggi per i mercati obbligazionari a spread. Nonostante la volatilità derivante dalle tensioni geopolitiche, i flussi verso i mercati a spread dovrebbero continuare in virtù di una generale ricerca del rendimento. È probabile che le prospettive di credito aggregato delle imprese nell’universo degli high yield si stabilizzino. Nell’ambito dell’high yield, NN IP preferisce le obbligazioni liquide delle società più grandi, in quanto vi sono stati troppi casi di insufficiente compensazione del rischio di liquidità nelle emissioni più piccole.

“Gli eventi che potrebbero avere un impatto sul contesto macroeconomico nel 2020 includono le elezioni presidenziali americane, un cambio di guardia alla BCE, una possibile Brexit e il proseguimento delle controversie sui dazi”, ha dichiarato Edith Siermann, Head of Fixed Income & Responsible Investing di NN IP. “Anche se è probabile che questi eventi aumentino la volatilità dei mercati finanziari, i mercati a spread in generale rimangono interessanti in quanto la propensione al rischio rimarrà probabilmente sostenuta dalla liquidità globale. Nel frattempo, i rischi per la crescita globale potrebbero essere mitigati dalla prospettiva di un allentamento fiscale globale”.

A partire dal 2020, la domanda e le opportunità ESG continueranno ad evolvere. Un esempio di crescita impressionante è il mercato dei green bond, che dovrebbe registrare buoni risultati nel 2020, vista la prospettiva di un sostegno strutturale continuo in termini di domanda degli investitori e di crescita del mercato. NN IP prevede che l’emissione di obbligazioni verdi passerà da un volume di mercato globale stimato di 500 miliardi di euro all’inizio del 2020 a 700 miliardi di euro entro la fine del 2020, grazie ai crescenti investimenti in innovazione, energia pulita e smart city. Questa crescita sarà guidata dai governi, Germania, Italia e Svezia hanno confermato che lanceranno programmi di obbligazioni verdi nel 2020. Inoltre, sempre più aziende stanno entrando nel mercato dei green bond.

“Negli ultimi anni il mercato dei green bond è cresciuto molto, rafforzando la nostra convinzione che gli investitori fixed income possono ugualmente beneficiare di un investimento responsabile al pari di quanto avviene nell’azionario”, ha aggiunto Siermann. Questa impressionante crescita offre molte opportunità di beneficiare dai premi da nuove emissioni”. Inoltre, investire in green bond è un modo per selezionare emittenti innovativi, lungimiranti e meno esposti ai rischi ESG, compresi i rischi climatici”.

Azionario

A causa dei continui rischi derivanti dalle tensioni politiche e dalle guerre commerciali, le prospettive a breve termine per l’azionario rimangono sfidanti. NN IP ritiene tuttavia che vi sia spazio per un punto di svolta positivo. Esiste un forte potenziale di stimolo fiscale per ridurre l’attuale elevato premio al rischio azionario, che compensa i rischi secolari di stagnazione. Se ciò dovesse accadere, l’asset allocation preferenziale si sposterebbe verso le azioni, passando dai settori growth ai titoli value, e dagli investimenti US verso agli investimenti non-US. L’Eurozona e il mercato giapponese sarebbero i maggiori beneficiari. Da un punto di vista settoriale, i titoli finanziari supererebbero i proxy bond come il settore delle utility e il real estate.

Se stimoli fiscali e una politica monetaria più flessibile dovessero entrare in gioco, si creeranno forti argomenti a favore delle azioni europee, attualmente sottovalutate su base storica. All’interno delle azioni europee, NN IP preferisce i titoli ciclici rispetto a quelli difensivi, in quanto sembrano destinati a superare i tradizionali beni rifugio.

Le prospettive per il 2020 per le azioni sostenibili sono brillanti. Investire in un’ottica sostenibile non solo va a vantaggio della società e del mondo che ci circonda, ma porta anche a rendimenti più elevati corretti per il rischio. Le imprese con un orientamento sostenibile continueranno a beneficiare della transizione verso un futuro più sostenibile. Nell’ambito dello spazio azionario sostenibile, NN IP favorisce le società che si concentrano sulle infrastrutture e i servizi pubblici rinnovabili, quelle impegnate nell’agricoltura sostenibile e nella produzione di proteine e i fornitori di soluzioni nel settore sanitario.

Materie Prime

I mercati delle materie prime sono intrappolati tra una prospettiva di una domanda più contenuta e minacce lato offerta. Nel 2020 la domanda di materie prime rischia di indebolirsi. È probabile un rallentamento più pronunciato della crescita economica globale. Ciò significa debolezza dell’industria manifatturiera, un settore chiave per le commodity, e una maggiore ricaduta negativa nel settore dei servizi, che finora si è dimostrato resistente. Un dollaro USA più forte, soprattutto rispetto alle valute dei mercati emergenti, indebolirà ulteriormente la domanda di materie prime e contemporaneamente ne ridurrà i costi di produzione, aumentando così l’offerta.

Tuttavia, questa prospettiva modesta potrebbe migliorare notevolmente in caso di un progresso sostanziale nei negoziati commerciali, o se i rubinetti della politica fiscale venissero riaperti nei mercati sviluppati e in Cina per essere complementari a politiche monetarie allentate. Ma la probabilità di una diminuzione delle tensioni commerciali e di una considerevole espansione fiscale preventiva è ancora bassa. I metalli industriali e l’energia, entrambi segmenti ciclici, dovrebbero essere sottoposti a pressioni da questo punto di vista. I metalli preziosi potrebbero essere ancora una volta i più favoriti l’anno prossimo.

Real estate

Le forze della stagnazione secolare, in combinazione con politiche monetarie espansive, dovrebbero mantenere bassi i rendimenti delle obbligazioni sicure più a lungo. Questo manterrà vivo il tema della ricerca del rendimento, e il settore immobiliare può trarre evidente beneficio. Il suo rendimento dei dividendi non solo supera i rendimenti delle azioni, ma si distingue in modo più favorevole rispetto ai titoli di Stato a rendimento negativo o ai titoli societari a basso rendimento. Nel 2020, come nel 2019, ciò rappresenterà un fattore positivo per il settore immobiliare.

La sfida per il real estate è che l’asset class è già ampiamente sovrappesata nei portafogli degli investitori. I flussi aggiuntivi possono quindi essere limitati. E se il rallentamento dell’economia si ripercuote sul lato dei consumatori attraverso l’indebolimento del mercato del lavoro, la domanda di nuovi segmenti immobiliari come uffici, spazi commerciali e residenze sarà moderata. Ciò andrebbe ad aggiungersi agli attuali venti contrari strutturali della classe d’investimento, come il commercio elettronico nel settore retail (che è di per sé vantaggioso per la logistica immobiliare) e la tendenza alla flessibilità negli spazi lavorativi, che sta riducendo la domanda di uffici. Tutto questo potrebbe essere attenuato se i politici ampliassero i loro budget. Una spinta fiscale aumenterebbe contemporaneamente i rendimenti sicuri ai quali i prezzi degli immobili sono correlati negativamente.

Mercati emergenti

La crescita economica nei mercati emergenti dovrebbe rimanere al di sotto del 5% nel 2020. Il protezionismo e la tendenza negativa della globalizzazione continuano a creare venti contrari, mentre il rischio politico dovrebbe mantenere la pressione al ribasso sulla crescita economica. Le prospettive per le azioni EM rimangono piuttosto cupe, a causa della scarsa crescita e della nostra aspettativa che l’incertezza commerciale non scomparirà prima delle elezioni americane del novembre 2020.

Tuttavia, il basso tasso d’interesse globale e la ricerca di rendimento dovrebbero contribuire a sostenere i flussi di portafoglio verso il mondo emergente. Dati i rendimenti reali moderatamente elevati e il contesto inflazionistico favorevole, le banche centrali dei mercati emergenti hanno un certo margine di manovra per allentare la politica monetaria, per cui la crescita economica potrebbe registrare una modesta ripresa nel corso del 2020. Ciò fornirebbe un supporto tecnico al debito dei mercati emergenti, per i quali le valutazioni rimangono interessanti.

Conclusione

Quale dei due risultati potenziali prevarrà è l’essenza delle prospettive di mercato per il 2020. Le possibilità di una svolta politica significativa sembrano scarse, ma gli umori del mercato stanno migliorando in tal senso, poiché i rischi politici derivanti da Brexit e le tensioni commerciali stanno diminuendo. Uno stimolo vigoroso aumenterebbe la fiducia dei consumatori e delle imprese, contrastando nel contempo le cause dei malcontenti sociali. Si tratterebbe di una vera e propria svolta per le attività rischiose, in particolare per le azioni, dove i premi al rischio sono storicamente elevati. Nell’ambito azionario, i principali beneficiari sarebbero le azioni europee e i settori ciclici, con l’obiettivo finanziario di sovraperformare i proxy bond. Per quanto riguarda il reddito fisso, i mercati a spread dovrebbero continuare a beneficiare dell’attuale ricerca di rendimento, in quanto la propensione al rischio continuerà probabilmente ad essere sostenuta dalla liquidità globale. Nel frattempo, in un contesto di continue instabilità e incertezze climatiche, le obbligazioni verdi e le azioni sostenibili dovrebbero continuare a prosperare.