Le strategie multi-asset per affrontare le sfide del 2020

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Le eccellenti performance del 2019 hanno reso l’asset allocation strategica apparentemente poco rilevante. I mercati azionari si sono distinti in positivo portandosi su nuovi massimi; tutte le asset class, dalle azioni, alle obbligazioni, agli investimenti immobiliari, ad altri elementi di diversificazione, hanno riportato solide performance e questo trend è durato per la maggior parte degli ultimi 10 anni.

I bei tempi potrebbero però volgere al termine, adombrati da una serie di fattori strutturali avversi. Tra le sfide secolari si annoverano le dinamiche demografiche, sfavorevoli nelle economie sviluppate e in Cina, la lenta crescita della produttività e la resistenza sia al consumo che all’investimento derivante da un’assunzione di debito senza precedenti. Tra gli ostacoli di natura ciclica figurano invece le elevate valutazioni degli asset (dopo un decennio di politica monetaria accomodante e di espansione del credito), le pressioni populistiche e l’aumento dei rischi geopolitici.

Ciò non significa che una correzione prolungata sia dietro l’angolo, ma ci aspettiamo comunque un calo dei rendimenti per la maggior parte delle asset class nei prossimi 10 anni. Al contempo, i rischi al ribasso sono destinati a moltiplicarsi e ad acuirsi, mentre le autorità si danno da fare per trovare risposte efficaci a questi problemi.

Adottando un approccio multi-asset, gli investitori possono affrontare questo terreno più accidentato utilizzando un’ampia gamma di strumenti per la costruzione del portafoglio e ripensare a come generare reddito senza perdere di vista la gestione del rischio. Focalizzandoci sull’anno che abbiamo di fronte, proponiamo cinque strategie per affrontare un contesto mutevole:

  1. Cautela sulle azioni: considerare l’Europa e i mercati emergenti
    Ci aspettiamo che nel 2020 le stime di crescita degli utili scendano su livelli medio-bassi a singola cifra. Tale modesto incremento sarà peraltro per gran parte dovuto a operazioni di riacquisto e di finanza aziendale e non legato alla crescita del fatturato. I margini di profitto delle imprese sembrano inoltre aver raggiunto un picco, specie negli Stati Uniti, a fronte dell’aumento dei costi unitari del lavoro che potrebbero costringere le aziende a una maggiore cautela nelle fasi di assunzione e spesa. In Europa, le valutazioni azionarie sono più interessanti e un euro debole dovrebbe sostenere le numerose imprese della zona euro orientate all’export. Le revisioni al rialzo delle stime sugli utili e il miglioramento delle prospettive a livello societario depongono inoltre a favore di un’esposizione selettiva alle azioni dei mercati emergenti, incluse le A-Share cinesi.
  2. Resistere all’impulso di fare a meno della duration
    L’esposizione ai tassi d’interesse era considerata un tempo il pilastro della protezione dai ribassi. Tuttavia, il contesto di rendimenti sovrani estremamente bassi o negativi ha sollevato interrogativi in merito all’effettiva protezione che la duration è in grado di offrire in uno scenario di avversione al rischio. Ciò nonostante, le prospettive incerte per la crescita e per i rendimenti degli asset rischiosi giustificano un approccio alla gestione del rischio che compensi una parte dell’allocazione azionaria con l’esposizione ai tassi d’interesse. La duration può essere d’aiuto anche in Europa, dove i rendimenti sono bassi, in parte perché la curva è più ripida che negli Stati Uniti, fornendo un maggior potenziale di rendimento.
  3. Considerare strategie alternative selezionate
    Alcune strategie alternative offrono diversificazione rispetto al beta e un profilo di rischio/rendimento interessante. Negli ultimi anni, le strategie liquide alternative hanno dovuto sgomitare per farsi largo, ma potrebbero dare presto prova del loro valore. Viste le prospettive di mercato tutt’al più incerte per il 2020, gli investitori disposti a perseguire strategie di volatility harvesting, vendendo protezione contro un aumento dei rischi, potrebbero guadagnare premi interessanti e accrescere potenzialmente i propri rendimenti complessivi. Potrebbe valer la pena, inoltre, considerare strategie di merger arbitrage. Le aziende stentano a trovare opportunità di crescita organica, e i bassi costi di finanziamento potrebbero incrementare l’attrattiva delle acquisizioni strategiche quale strumento di espansione.
  4. Smettere di inseguire i trend
    Visti i rischi geopolitici e le incerte dinamiche di crescita, per i mercati potrebbe essere difficile stabilire tendenze durature. Gli investitori dovrebbero quindi evitare di dare troppo peso ai segnali legati ai trend, come la volatilità o il momentum, e dovrebbero rivalutare le proprie strategie di gestione del rischio con regolarità. A nostro avviso, lo scenario futuro più probabile vedrà gli investitori navigare a vista in un’alternanza di avversione e propensione al rischio. In tali condizioni, ha senso porre maggiore enfasi sui segnali collegati ai fondamentali di mercato, come le valutazioni, la qualità dei bilanci aziendali, le politiche di stimolo e l’inflazione.
  5. Ampliare i propri orizzonti di reddito
    Un’altra grande sfida sarà quella di generare reddito a fronte di oltre 12.000 miliardi di dollari di debito di alta qualità con rendimenti negativi. Per evitare di assumere un rischio eccessivo, gli investitori dovrebbero a nostro avviso ampliare i loro orizzonti. In ambito obbligazionario, questo significa adottare un approccio multisettoriale globale. Ad esempio, siamo del parere che un’allocazione in obbligazioni high yield statunitensi sia una buona fonte di reddito diversificata con fondamentali solidi. Ma è anche necessario guardare oltre le obbligazioni e puntare su una strategia multi-asset in grado di scovare opportunità nei real-estate investment trust (REIT), nelle master limited partnership (MLP), negli asset cartolarizzati e ancora nelle azioni globali.

Applicare questi cinque principi nell’ambito di una strategia multi-asset disciplinata è un buon modo di inaugurare il nuovo decennio. Rivolgendosi a diverse aree dei mercati dei capitali, gli investitori possono attingere a fonti di rendimento resilienti, riducendo al contempo i rischi associati alle nuove e più difficili sfide che il 2020 porterà con sé.