Olanda, MES e finanziamenti europei un problema di immagine & reputazione
Perchè i paesi del nord europa, in testa Olanda e Germania, sono così titubanti nel aiutare economicamente i paesi del Sud Europa tra cui il Belpaese? Dipende da un po’ di egoismo e dalla scarsa immagine & reputazione dei paesi del Sud Europa.
Dalla analisi condotta prima della pandemia per stimare il livello di soft power dei principali di 60 paesi del mondo in cui l’Italia è l’11° paese più potente del mondo, risulta molto evidente anche una scarsa reputazione dell’Italia soprattutto presso i cittadini del nord europa, ma in alcuni casi anche presso i francesi.
Da questa ricerca emerge che tra paesi ordinati per reputazione complessiva l’Italia è al 18° posto. Il voto medio di 6,8 dell’Italia non è neanche terribile se si tiene conto che la Svizzera è il paese con la migliore reputazione grazie ad un punteggio di 7,6. La Germania è al 4° con uno score di 7,4, l’Olanda è al 12° con uno score pari a 7,1, Spagna al 16° con score 6,9, Portogallo al 22° con punteggio 6,6 e Grecia 34° con punteggio 6,0.
Bisogna considerare che i governanti di Olanda e Germania devono rispondere alla pancia della propria opinione pubblica. Innanzi tutto olandesi e tedeschi sono frenati da un normale egoismo quando si tratta di concedere dei finanziamenti a fondo perduto o di concedere una garanzia europea sul debito, che potrebbe incrementare i tassi di interesse. Oltre a questo, i politici olandesi e tedeschi devono considerare che, nonostante la grande passione per i brand italiani, i cittadini dei loro paesi considerano l’economia italiana poco stabile e debole. Inoltre solo l’1% degli olandesi considera l’Italia un paese con elevati standard etici e bassa corruzione, solo il 7% rispetta i leader italiani, solo l’8% considera il popolo italiano affidabile e così via.
La scarsa reputazione dell’Italia dipende in parte da fatti concreti, in parte da stereotipi e in parte dalla terribile opinione che gli italiani hanno di loro stessi.
Il freno all’aiuto finanziario è solo l’esempio più recente del problema reputazionale dell’italia. Infatti nel recente passato ci siamo chiesti per quale motivo Macron avesse scelto di rimettere in discussione la vendita dei cantieri Saint Nazaire a Fincantieri oppure ci siamo chiesti per quale motivo Fiat non fosse riuscita a comprare Opel. La risposta è sempre la stessa: le controparti estere si erano fatte l’immagine che gli italiani non fossero sufficientemente affidabili. Ma questa non è un opinione condivisa ovunque. Ad esempio in Russia e USA l’immagine italiana è ottima. Infatti Fiat non ha avuto problema a comprare Chrysler.
Immagine & reputazione di un brand nazione hanno un impatto sull’economia: dal MES fino al turismo passando per l’export e i finanziamenti diretti esteri. Proprio per questo Brand Finance dal 2015 stima il valore economico del brand nazione e il valore del brand Italia stimato a ottobre 2019 è risultato essere pari a US$ 2.110 miliardi. Si tratta di un bel tesoretto che andrebbe tutelato e sviluppato.
Massimo Pizzo managing director Italia di Brand FInance afferma: “Il dato di fatto è che in Italia non è ancora stato compresa fino in fondo l’importanza di immagine & reputazione del paese. Infatti si continua a parlare di Made in Italy, che è solo una delle componenti del brand Italia.” – continua Massimo Pizzo – “La grandezza del brand Made in Italy è dovuto quasi interamente alle imprese che insieme alle nostre bellezze naturali e al retaggio culturale rappresentano la parte migliore della nostra immagine. Il problema del brand Italia emerge quando ad esempio viene mal gestita la comunicazione sulla pandemia che non ha fatto altro che peggiorare o confermare la reputazione italiana.”
Fatto salvo che, esattamente come per i brand commerciali, immagine & reputazione di una nazione dipendono soprattutto dalle scelte strategiche, è evidente che la qualità del branding e della comunicazione hanno un peso rilevante. Per questa ragione diverse nazioni hanno un team dedicato sia a supportare i governi nelle scelte sia a coordinare la comunicazione della nazione che possono impattare su sull’immagine & la reputazione all’estero e all’interno del paese. Forse il caso più rilevante è quello del Regno Unito che da anni ha avviato la Great Campaign, una campagna di comunicazione permanente per promuove il brand UK.
Massimo Pizzo afferma: “Appena possibile il governo italiano dovrebbe considerare di mettere a punto una vera propria strategia di branding che non si limiti a riparare i danni d’immagine dovuti al Covid-19, ma che vada a comprendere fino in fondo la causa delle diverse opinioni sull’Italia e il relativo impatto economico, in modo da rafforzare l’immagine del paese sia in Italia sia all’estero.”