Trimestrali, giunge il momento della verità

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Da un paio settimane è cominciata la stagione delle trimestrali che rappresenta, in particolar modo quella attuale, un momento cruciale per gli investitori, in quanto i danni della pandemia si vedranno concretamente riflessi sui bilanci delle aziende. Il 2020 sarà un anno storico, in quanto le stime del crollo degli utili sono preoccupanti ed il grafico sottostante ne è una chiara rappresentazione: il margine di profitto complessivo che, secondo le attese, sarà generato dalle società che compongono l’indice azionario S&P 500 risulta pari a 7,1%, ovvero il valore più basso da oltre una decade.

Non solo, il secondo trimestre del 2020 ha segnato un declino complessivo degli utili pari a circa il 44%. Si tratta di un dato ancora in fase di stima, ma già rende bene l’idea della portata di questa crisi.

A soffrire sono stati, come ci si poteva attendere, i settori ciclici, ovvero quello più esposti alle fasi di contrazione economica, e nel caso delle aziende quotate nell’S&P 500, il riferimento va in particolar modo ai titoli finanziari, industriali ed energetici. D’altro canto, l’impatto sull’economia causato dal lockdown è stato meno violento in altri settori. In particolare, i tre che hanno subito meno danni sono stati Utilities, Healthcare e Information Technology. E gli ultimi due, in particolare, hanno spinto molti investitori, da Marzo ad oggi, a trovarci rifugio per i propri portafogli azionari, sfruttando le valutazioni attraenti che sono venute a crearsi a seguito del crollo verticale di Marzo.

Infatti, nel corso degli ultimi mesi quei gestori che hanno seguito un semplice concetto di investimento, che noi chiamiamo “Follow the Authorities”, hanno potuto cogliere il rimbalzo e coprire, per quanto possibile, le perdite subite in precedenza. Ad esempio, le Autorità, come i Governi, hanno deciso di mantenere aperte le attività essenziali durante la pandemia e noi ci siamo appunto focalizzati sulla selezione di quelle società che forniscono beni di prima necessità.

Inoltre, dato che la pandemia ha spinto gli Stati a dare ancora più importanza alla sanità in termini di allocazione di risorse e investimenti, una buona parte dei nostri portafogli è stata posizionata su aziende che producono dispositivi medicali all’avanguardia e strumenti per la cura della salute.

Nel prossimo periodo, tuttavia, potremmo assistere a nuove ondate di volatilità dato che, tra le altre cose, il periodo estivo è caratterizzato da una riduzione dei volumi di scambio ed i movimenti sui mercati possono essere influenzati da pochi operatori (soprattutto quelli che gestiscono grandi masse). Pertanto, con riferimento al comparto azionario, sarebbe più opportuno favorire quelle strategie che prendono posizioni sia lunghe che corte, attraverso cui il gestore possa offrire la possibilità all’investitore di limitare l’impatto derivante dalle oscillazioni dei mercati azionari.