A che punto è la ripresa globale?

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Il recente aumento dei casi di Covid-19 ha influito sulla mobilità. A partire dalla metà di giugno, gli afflussi nei luoghi pubblici si sono stabilizzati sia nelle economie avanzate che in quelle emergenti. Tuttavia, il tasso giornaliero di nuovi contagi a livello globale è in diminuzione (1,3% g/g rispetto all’1,7% di un mese fa). Tale progresso è ascrivibile sia ai Paesi avanzati che a quelli emergenti.

Al di là di questi sviluppi nel complesso favorevoli, alcune nazioni registrano tuttora un significativo incremento delle infezioni su base giornaliera (Germania 2,9%, Spagna 2,5%). Per contro, giungono notizie positive dai Paesi recentemente interessati da un aumento dei casi di coronavirus: in Giappone (1,6%), Australia (0,9%) e Svizzera (1,0%) i contagi sono in calo rispetto alla crescita a due cifre di metà luglio. Anche negli Stati Uniti la situazione appare più incoraggiante: il tasso di crescita giornaliero dello 0,9% è inferiore a quello di molti Stati europei. Gli Stati USA meridionali, quelli maggiormente colpiti, presentano tassi sotto l’1,6% e alcuni segnano persino una contrazione. Nelle economie emergenti il quadro non è omogeneo. Da un lato si osserva una diminuzione dei casi netti in Paesi densamente popolati come Russia (-0,5%), Brasile (-0,3%), Messico (-0,6%) e Sudafrica (-1,8%). Si registrano inoltre tassi di crescita giornalieri estremamente bassi in Stati a rischio, come l’India (0,1%). Dall’altro lato, alcuni Paesi, soprattutto latinoamericani, presentano tuttora tassi sostenuti su base giornaliera.

In sintesi, siamo ancora ben lontani da una soluzione, ma la situazione sembra gestibile. Benché il recente aumento dei contagi abbia imposto misure di distanziamento sociale più rigide, una nuova chiusura totale delle singole economie è assai improbabile. Gli ultimi dati economici sembrano confermare che negli USA, in Cina e in Europa è chiaramente in corso una ripresa. Nel complesso, i sondaggi rivelano una rinnovata crescita a livello settoriale, i dati relativi agli ordini di produzione sono incoraggianti e nei principali Paesi esportatori si assiste a una graduale ripresa del commercio internazionale. Tali sviluppi sostengono il nostro scenario di una probabile crescita positiva del PIL reale mondiale nel T3 e nel T4 dopo le significative perdite registrate nel T1 e nel T2 (perdita cumulativa stimata per il primo semestre del 2020: 9,4%). Pertanto, rivediamo leggermente al rialzo le previsioni sulla crescita annua del PIL reale mondiale dal -4,1% al -3,9%.