Qual’è la situazione dell’economia svizzera post Covid

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La pandemia di Coronavirus e il conseguente lockodwn che ha portato una serie di misure restrittive e di igiene per evitare una ulteriore impennata di contagi, hanno messo a dura prova l’economia dei vari paesi, a livello mondiale. Anche la situazione dell’economia svizzera non è delle migliori oggi, rispetto a quella dei mesi precedenti il lockdown.

A causa di chiusure temporanee e di molte attività vietate, con la clientela ridotta al minimo, il futuro di molte aziende è incerto, e la loro situazione economica è oggi molto precaria.

Basti pensare che nel secondo e terzo trimestre di quest’anno anche in Svizzera moltissime aziende hanno dovuto ridurre il lavoro, mettere in cassa integrazione o disoccupazione molti dipendenti.

Si è anche tuttavia riscoperto e valorizzato il lavoro da casa, soluzione che ha permesso in vari settori e a molti lavoratori di poter continuare a lavorare, dal proprio domicilio.

Economia post Covid

Qual’è oggi la situazione dell’economia svizzera post Covid?

Il Governo svizzero ha aiutato molto a livello finanziario i suoi cittadini, garantendo indennità per lavoro ridotto alle aziende, e con indennità per perdita di guadagno ai lavoratori indipendenti e offrendo crediti transitori, al fine di aiutare in un momento di difficoltà chi ne ha la necessità.

Ad oggi le aziende e i professionisti che ne hanno bisogno e che sottostanno ai requisiti, possono ancora dal 1° settembre 2020 presentare una richiesta per l’indennità per lavoro ridotto o perdita di guadagno.

Il pacchetto di aiuti varato dal governo svizzero è stato di 60 miliardi di franchi.

Anche in altri paesi del mondo si sono stanziate grandi quantità di denaro per fronteggiare l’emergenza, tuttavia in molti paesi questi misure finanziare sono andate ad aumentare ulteriormente il debito pubblico.

In Svizzera invece il debito pubblico è basso, è all’incirca il 27% del PIL.

Questo perché è stato introdotto dal 2003 il “freno all’indebitamento”, per evitare squilibri finanziari e porre fine ai disavanzi che si erano accumulati dagli anni ’90.

Dal 2006 i conti statali hanno in questo modo registrato delle eccedenze, che sono state usate per alleggerire il debito pubblico del paese. Questa soluzione permette oggi alla Svizzera di disporre di un buon margine finanziario che oggi serve per alleviare le conseguenze della recessione economica causata dal Covid.

Promozioni per rilanciare il turismo

Durante tutta l’estate inoltre vi sono state promozioni per rilanciare il turismo in Svizzera, con sconti in hotel e ristoranti di tutta la svizzera per gli abitanti della confederazione.

Questo per incentivare anche il turismo interno, dato che molta gente è rimasta in Svizzera per le vacanze quest’anno perché gli spostamenti all’estero erano sconsigliati, e molti paesi esteri figuravano sulla lista dei paesi a rischio Covid.

Ad esempio in canton Ticino, con un pacchetto di più di sei milioni di franchi, il Consiglio di Stato, in collaborazione con Agenzia Turistica Ticinese e Banca Stato, ha offerto sconti su pernottamenti nelle strutture ricettive e un Ticino Ticket esteso anche al settore della cultura, nonché un buono nominativo di 40 franchi a persona per una cena in un ristorante del Ticino.

In questo modo si è cercato di incentivare il turismo di casa e incrementare l’afflusso turistico a quelle zone del Ticino la cui economia è legata soprattutto al  turismo, e che altrimenti rischiavano di soffrire di grandi perdite economiche.

Nonostante i vari incentivi al turismo effettuati su tutto il territorio elvetico, su una stima fatta da Svizzera Turismo, da giugno ad agosto negli hotel di città e montagna della Svizzera ci sono stati 3,2 milioni di pernottamenti in meno rispetto all’anno scorso, ovvero circa un 27% in meno di presenze.

Crescita economica del 2021

Il ministro delle finanze Ueli Maurer in una prima stima aveva previsto che il disavanzo di quest’anno potrebbe ammontare a circa 80 miliardi di franchi, pari all’incirca al bilancio annuale della Confederazione.

Per ora però si esclude di aumentare le tasse o di effettuare tagli alla spesa pubblica, perché questo potrebbe rallentare la ripresa della crescita economica per il 2021.

“Un aumento delle imposte peggiorerebbe ulteriormente la situazione per le imprese e per le persone che sono già al limite”, ha dichiarato il ministro dell’economia Guy Parmelin.

Per compensare il deficit, il Governo pensa ad un aumento del debito. Molti paesi hanno dovuto affrontare la crisi del coronavirus già con un forte debito pubblico, cosa che la svizzera invece non ha passato perché in una situazione economica favorevole. Il suo debito pubblico infatti si è contratto negli ultimi dieci anni per il meccanismo del freno all’indebitamento, quando invece in Europa e negli Stati Uniti è aumentato molto dopo la crisi finanziaria del 2008.