Shell: il taglio al personale era prevedibile, la stentata ripresa del trasporto aereo impatterà ancora su compagnie petrolifere

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La triste notizia del taglio di posti di lavoro da parte di Shell era, purtroppo, nell’aria. I primi segnali di avvertimento risalgono infatti ad aprile, quando l’azienda aveva tagliato il dividendo per la prima volta dalla Seconda Guerra Mondiale.

Anche prima di questa crisi, le grandi società del settore erano già in grande difficoltà a causa dei prezzi del petrolio costantemente bassi. La pandemia non ha fatto altro che aggravare la situazione.

Uno dei problemi principali che si trovano ad affrontare adesso le compagnie petrolifere è quello relativo alla domanda, ancora molto bassa. Sebbene il traffico stradale sia aumentato rispetto a qualche mese fa, il trasporto aereo – un mercato chiave per le compagnie petrolifere – ancora stenta a riprendersi.

La maggior parte delle principali compagnie aeree prevede che ci vorranno almeno due o tre anni prima che il numero di passeggeri raggiunga i livelli pre-Covid-19. Ciò produrrà un effetto a catena negativo sulla domanda di petrolio che, a sua volta, impatterà negativamente anche sulle compagnie petrolifere come Shell e BP.