Cambiamento politico negli Stati Uniti: radicale o incrementale?

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Circa sei settimane prima delle elezioni decisive negli Stati Uniti, sta diventando sempre più chiaro che sono all’orizzonte profondi cambiamenti politici, indipendentemente dal candidato vincitore.

Alcune questioni critiche che sta affrontando la nazione, ad esempio la disuguaglianza dei redditi e l’aumento dei costi sanitari, hanno raggiunto un punto di svolta e pertanto sia Democratici che Repubblicani stanno proponendo soluzioni che solo pochi anni fa sarebbero state politicamente insostenibili. Le uniche domande, a mio parere, sono quanto rapidamente avverranno tali cambiamenti politici, se saranno radicali o incrementali e come influenzeranno l’economia e i mercati statunitensi.

Focalizzandosi su tali quesiti, un team di ricerca multidisciplinare di Capital Group ha recentemente approfondito tali tematiche e ha raggiunto alcune conclusioni iniziali, tra cui:

  • Nel lungo conflitto tra lavoro e proprietà, il pendolo politico attualmente oscilla verso il lavoro, ma la forza del cambiamento potrebbe non rispecchiare l’immaginario degli investitori. Nonostante l’intensificarsi degli squilibri sociali messi in luce dall’epidemia di COVID-19, ci sono molte controtendenze che potrebbero rallentare e probabilmente rallenteranno tale slancio.
  • Alcune questioni chiave, come l’accessibilità economica all’assistenza sanitaria, l’aumento degli stipendi e la gestione delle infrastrutture in deterioramento della nazione, non sono un punto focale solamente della sinistra politica americana. Anche la destra perseguirà questi importanti obiettivi, ma con strumenti politici molto diversi.
  • Entrambe le parti hanno attraversato il Rubicone del conservatorismo fiscale durante l’era pandemica. L’elevato deficit pubblico quasi certamente si protrarrà a prescindere da quale partito salirà al potere. Tuttavia, l’opposizione potrebbe trovare politicamente utile un ritorno alla stretta fiscale dopo le elezioni del 3 novembre.

Tre aree di accordo

Ripresa economica dal COVID. Se il COVID-19 non sarà contenuto e non vi sarà un vaccino per porre fine alla pandemia, l’agenda legislativa del 2021 si concentrerà sulla ripresa economica. A seconda degli sviluppi della pandemia, potrebbero essere previsti ulteriori progetti di stimolo, insieme ad altre misure di stimolo fiscale e monetario. Per sottolineare quanto le linee politiche siano sfumate, un senatore del Partito Repubblicano in aprile ha proposto una copertura fino all’80% dei salari per tutti i dipendenti delle aziende statunitensi colpiti dalle chiusure imposte dallo Stato da parte del governo federale. Nel caso di un’altra ondata di COVID il prossimo anno potrebbero essere necessari maggiori approcci non convenzionali.

Tensioni commerciali USA-Cina. Anche se viste in gran parte come un conflitto indotto da Trump, le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina non scomparirebbero miracolosamente sotto l’amministrazione Biden. Un crescente consenso bipartisan a Washington vede un rapporto di tensione tra USA e Cina come una realtà a lungo termine che plasmerà le decisioni di politica commerciale ed estera per molti anni a venire. Un’area di ampio consenso è la necessità di maggiori tutele per la proprietà intellettuale, che sarà probabilmente una tra le maggiori priorità sia sotto amministrazione democratica che repubblicana.

Normative tecnologiche. Entrambe le parti hanno espresso insoddisfazione nei confronti delle grandi società tecnologiche, aumentando la prospettiva di azioni antitrust, normative più severe e una maggiore supervisione nei settori della tutela della privacy e della soppressione delle opinioni politiche. Un’interruzione dei monopoli tecnologici percepiti potrebbe essere più probabile sotto un governo di sinistra, ma ci sono sostenitori di questa azione in entrambi gli schieramenti.

Quattro aree di disaccordo

Politica fiscale. La tassazione è senza dubbio la più grande fonte di disaccordo, con i Democratici che propongono maggiori imposte sul reddito per le società e i ricchi, oltre a un aumento delle imposte sui redditi da capitale, e i Repubblicani che sostengono tagli fiscali più profondi come seguito del Tax Cuts and Jobs Act del 2017. Da parte della sinistra politica, c’è anche un forte sostegno all’aumento del salario minimo federale, mentre la destra potrebbe preferire limitare l’immigrazione a basso reddito come via per aumentare i salari dei dipendenti.

Istruzione. I tentativi di risolvere le disuguaglianze nel campo dell’istruzione sono altamente legate a ciascun partito ed è probabile che vedremo percorsi drasticamente diversi sotto un’amministrazione democratica o repubblicana. Un governo di destra favorirebbe le iniziative di scelta scolastica e ridurrebbe l’influenza dei sindacati degli insegnanti, mentre un governo di sinistra perseguirebbe probabilmente maggiori investimenti nelle scuole pubbliche, nello sviluppo della prima infanzia e nella riduzione del debito degli studenti.

Immigrazione. Un’altra questione fortemente legata al diverso schieramento, la politica sull’immigrazione, subirà probabilmente grandi cambiamenti se saranno i Democratici a conquistare la Casa Bianca e il Senato. Potremmo vedere un percorso più agevolato verso la cittadinanza per circa 11 milioni di immigrati senza documenti che vivono negli Stati Uniti e protezioni estese per i richiedenti asilo. Un’amministrazione repubblicana probabilmente continuerebbe ad aumentare la sicurezza alle frontiere e a cercare di limitare l’immigrazione a basso reddito.

Corte Suprema. Con la dipartita della giudice della Corte Suprema Ruth Bader Ginsburg, è emersa una nuova questione che potrebbe cambiare drasticamente le dinamiche delle elezioni. La nomina del suo sostituto sarà probabilmente una questione cruciale nelle ultime settimane del ciclo elettorale del 2020.

Implicazioni per gli investimenti

Azioni. I mercati azionari continueranno probabilmente a beneficiare di un contesto di bassi tassi di interesse in tutti e quattro i possibili scenari elettorali: Trump vince e il Senato resta sotto il controllo Repubblicano; Trump vince e i Democratici conquistano il Senato; Biden vince e i Democratici conquistano il Senato; Biden vince e i Repubblicani mantengono il controllo del Senato. I titoli orientati alla crescita sono particolarmente interessanti con tassi ai minimi storici. Tuttavia, ci si aspettano periodi di estrema volatilità, data l’incertezza economica che ha spinto le banche centrali a perseguire politiche a tasso zero e a tasso negativo.

Reddito fisso. È probabile che i rendimenti dei buoni del Tesoro decennali statunitensi rimangano nell’intervallo compreso tra lo 0,5% e l’1,5% in tre dei quattro scenari. L’eccezione potrebbe essere nel caso della cosiddetta “onda blu” (blue wave), Biden vince la Casa Bianca e i Democratici conquistano il Senato: in questo caso, i rendimenti obbligazionari potrebbero aumentare (dall’1,5% al 2%) poiché un’amministrazione democratica troverebbe più facile far avanzare la propria agenda politica, incentivando potenzialmente la crescita economica degli Stati Uniti nel processo.

Impatti di settore. In linea generale, i settori e le aziende che beneficiano del sostanziale cambiamento politico di un’eventuale “onda blu” includono operatori sanitari, aziende incentrate sull’ambiente (solare, eolica, elettrica, ecc.), distributori discount e piccole aziende tecnologiche. Un governo di destra favorirebbe probabilmente un ambiente relativamente più favorevole per le aziende farmaceutiche, le aziende manifatturiere con sede negli Stati Uniti e il settore energetico.

Detto questo, è importante ricordare che cercare di prevedere i mercati sulla base dei risultati politici attesi si è rivelato un compito estremamente difficile. La storia dimostra che gli investitori a lungo termine hanno dei vantaggi nel mantenere i loro investimenti – anche in periodi di sostanziale volatilità politica – dal momento che i mercati tendono al potere anche nei cicli elettorali più tumultuosi.