Le presidenziali USA vanno in scena (e non è un bello spettacolo)

-

Gli asset rischiosi hanno concluso il terzo trimestre su una nota positiva, supportati da dati economici statunitensi leggermente migliori per quanto riguarda la fiducia delle imprese e gli investimenti.Le crescenti paure sul coronavirus sono passate in secondo piano per il momento, grazie a tassi di ospedalizzazione e mortalità relativamente contenuti.

Insulti presidenziali

Il primo dibattito presidenziale è scaduto in una farsa, con Donald Trump e Joe Biden che si sono scambiati insulti come una coppia di anziani arrabbiati. Sembra improbabile che gli elettori abbiano appreso qualcosa di nuovo sui candidati. Tuttavia, con i Democratici in testa nei sondaggi, l’impressione è che Trump dovrà fare di più per colmare il divario con il suo rivale nei prossimi dibattiti.

Ciò detto, un’analisi degli Stati chiave suggerisce che l’esito della corsa alla Casa Bianca sia troppo incerto per fare previsioni, soprattutto se i dati sui sostenitori di Trump sono sottostimati, per via dello stigma che colpisce chi sostiene il Presidente in carica nelle circostanze attuali.

Più in generale, le elezioni potrebbero far passare in secondo piano molto di ciò che succederà nelle prossime settimane. In ogni caso, è difficile prevedere come gli asset finanziari potrebbero reagire ai diversi esiti e stimare delle probabilità in modo accurato.

Questa difficoltà è ancora più reale del solito, visti i rischi relativi a un risultato contestato e a un passaggio di potere disordinato, anche se crediamo che questa possibilità venga presa eccessivamente sul serio in certi circoli.

Normalmente ci aspetteremmo un rally azionario in caso di una vittoria di Trump e un sell-off in caso di vittoria democratica su tutti i fronti, per via dell’impatto sulla tassazione. Tuttavia, in questa circostanza, le speranze di una maggiore spesa fiscale sotto un’Amministrazione Biden potrebbero supportare il sentiment, mentre le preoccupazioni che una vittoria di Trump possa catalizzare ulteriori turbolenze civili potrebbero risultare problematiche.

Occhi puntati sull’easing europeo

In Europa il Covid-19 continua a dominare i dibattiti e le analisi. Con l’imposizione di nuove restrizioni, è possibile che la seconda ondata veda un rallentamento, anche se con l’arrivo del freddo difficilmente vedremo miglioramenti significativi nel breve periodo.

Per ora sembra anche che la maggioranza dei cittadini sia felice di supportare le misure di lockdown, anche se i più giovani sembrano sempre più inquieti riguardo al fatto di essere la generazione che sta pagando il prezzo più elevato pur essendo quella meno a rischio.

Ad ora, la seconda ondata non ha avuto un impatto notevole sui dati economici. Tuttavia, l’inflazione nell’Eurozona ha sorpreso ulteriormente al ribasso. Alla luce di ciò, ci sono state speculazioni sul fatto che la BCE debba fare di più per allentare la politica e far salire la traiettoria degli indici futuri dei prezzi al consumo.

Allo stesso tempo abbiamo la sensazione che i falchi della BCE siano riluttanti ad aumentare gli acquisti di bond all’interno del PEPP, con una politica monetaria che assomiglia a un programma di finanziamento del debito.

Dato che gli spread sui titoli sovrani sono vicini ai minimi per quest’anno, il senso di urgenza di un’azione della BCE sembra essere venuto meno, quindi non dovrebbe sorprenderci se ulteriori decisioni venissero rimandate al primo trimestre del 2021.

Contrattazione su Brexit

Intanto il dialogo su Brexit è entrato in una fase cruciale, con i recenti commenti che sembrano indicare che entrambe le parti stiano convergendo verso un compromesso. Continuiamo a ritenere che nelle prossime due settimane verrà raggiunto un accordo di principio, che dovrebbe essere di supporto per la sterlina nel breve termine.

Tuttavia, la sottoperformance strutturale dell’economia britannica potrebbe limitare il rally della sterlina nel medio periodo, anche se la valuta continua a sembrare estremamente sottovalutata a nostro avviso.

Ad oggi, i due punti critici hanno riguardato le quote di pesca e gli aiuti pubblici. In entrambi i casi sembra che ci si stia avvicinando a un punto di dialogo. Sebbene resti parecchio lavoro da fare, le ulteriori pressioni poste dal Covid-19 implicano che se il dialogo dovesse interrompersi, entrambe le parti avrebbero molto da perdere.

Notizie dagli Emergenti

Intanto, il sentiment negli Emergenti è stato in qualche modo influenzato dalle ostilità militari tra Armenia e Azerbaijan, che hanno minacciato di coinvolgere la Turchia e la Russia nel conflitto. Fortunatamente, negli ultimi giorni sembra che gli animi si siano raffreddati, il che ha aiutato gli asset emergenti a scambiare in modo più costruttivo a inizio ottobre.

Anche i dati solidi provenienti dalla Cina hanno visto il renminbi guadagnare terreno, il che ha contribuito a stabilizzare i prezzi delle materie prime dopo un periodo difficile nell’ultimo mese. Allo stesso tempo, continuiamo ad assistere a divergenze sostanziali nelle politiche e nelle performance tra i Paesi e le valute emergenti.

A proposito di mercati 

Per contro, nell’ultima settimana i mercati del credito corporate sono stati relativamente tranquilli. Gli spread creditizi si sono ridotti, con i mercati azionari che hanno recuperato le recenti perdite e con gli indicatori della volatilità che hanno iniziato a calare. Anche il rallentamento stagionale delle aste sta aiutando gli spread a stabilizzarsi, anche se i flussi verso i prodotti di credito corporate sembrano in decelerazione.

Guardando avanti, sembra che l’incertezza per la politica statunitense, così come per il Covid-19, possa mantenere gli operatori in stand-by nelle prossime settimane. La notizia che sia il Presidente Trump che sia moglie sono risultati positivi al Covid-19 potrebbe ulteriormente esacerbare questa incertezza.

A novembre – ammesso che l’esito elettorale sia coerente e che l’annuncio di un vaccino arrivi entro la fine del 2020 – sarà possibile prevedere come i mercati potrebbero chiudere l’anno su una nota più positiva.

In questo senso, è possibile guardare al calendario considerando un trimestre diviso in due metà, con i rischi più indirizzati verso il basso nel breve periodo e un orientamento più verso l’alto nel lungo termine.

Nel frattempo, possiamo solo sperare che il tono delle discussioni politiche migliori rispetto al primo dibattito di due giorni fa. Ci piace pensare che l’età porti saggezza, ma in questo particolare scenario, questa nozione appare alquanto discutibile …