Ripresa USA rischia di bloccarsi senza ulteriori aiuti federali

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I mercati sono scivolati di conseguenza con il FTSE e il Dax in ribasso dello 0,6% ciascuno e i futures statunitensi che indicano un’apertura inferiore dell’1% al momento della diffusione del commento.

La notizia è stata diffusa dopo che la Camera dei Rappresentanti USA, a maggioranza democratica, ha approvato giovedì sera un pacchetto di stimoli fiscali da 2,2 trilioni di dollari, che deve ancora ricevere il sostegno della Casa Bianca o dei parlamentari repubblicani. Secondo il Wall Street Journal, le parti sono distanti circa 600 miliardi di dollari, con alcuni nodi ancora da sciogliere, compresi i finanziamenti per i governi statali e locali.

Il voto della Camera è arrivato dopo che una serie di dati economici, rilasciati giovedì, contenevano alcune potenziali criticità. Il reddito personale è sceso del 2,7% in agosto, mentre le richieste di sussidio di disoccupazione settimanali sono rimaste ostinatamente alte, a 837.000. La settimana è stata caratterizzata da annunci di tagli di posti di lavoro in arrivo e la ripresa degli Stati Uniti rischia di bloccarsi senza ulteriori aiuti federali.

I dati relativi alle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti evidenziano un quadro macroeconomico ancora poco nitido, considerando la riduzione di forza lavoro a cui stiamo assistendo in alcuni settori tradizionalmente considerati “labour intensive”, quali energia, trasporti e minerari. I rialzi delle ultime sedute sui mercati azionari sono legati principalmente alle indiscrezioni circa un accordo su un nuovo round di stimolo fiscale. Considerando il quadro sanitario, le elezioni presidenziali e l’inizio dell’ultimo trimestre dell’anno, la volatilità sui mercati finanziari è verosimilmente destinata a permanere.